Bonjour! Jambo! Buondì!
Oltre 6mila chilometri percorsi volando sopra mezza Europa e… L’AFRICA! Partendo dall’aeroporto-salottino milanese, Linate (arrivata con la nuova linea della metro blu!) - non senza un paio d’ore di ritardo - sono arrivata a Bruxelles e mi preparo per trascorrere una notte come in “The Terminal”, solo che io ho trovato una comoda poltrona dove passare un’intermittente nottata. Sono stata svegliata dalle chiamate per le compagnie aeree dirette in tutto il mondo con persone variopinte pronte per partire. Dopo un caffè ristoratore ho atteso il tanto aspettato imbarco, passati i controlli del passaporto, mi sono messa in coda per il mio posto a sedere sul grande aereo della Brussels Airlines (nota positiva per la compagnia di bandiera belga è la comunicazione spiritosa; ho apprezzato la spiegazione delle regole di sicurezza a ritmo di Hooverphonics!).
Nove ore di volo (lato finestrino!) e ad attendermi a Kigali (Rwanda): padre Emmanuel! Perché è grazie alla disponibilità dei missionari Saveriani che potrò vivere “una maratona umana e spirituale e a viaggiare con il popolo congolese che troverò a Bukavu”. Per due settimane vivrò nel cuore dell’Africa in Repubblica Democratica del Congo.
E un messaggio nei miei pensieri risuona, ho pensato all’ambasciatore Luca Attanasio - ucciso proprio in Repubblica Democratica del Congo - e questa è una battuta che ho scambiato col padre, Salvatore: “Purtroppo e’ una storia ancora da scrivere, troppi depistaggi e tentativi di mettere tutto a tacere anche da parte di chi dovrebbe cercare la verità. Mi riferisco al governo italiano e soprattutto al Ministero degli Esteri. Buon viaggio”
Un elettrizzante inizio per una missione che aspettavo da tanto tempo e che sperimenterò in una maniera che, fino a qualche mese fa, nemmeno io immaginavo!