Quando i giovani si entusiasmano del vangelo
Un bel convegno giovanile quello di Foligno, dal 29 agosto al 2 settembre 2010, organizzato dai saveriani, dalle saveriane e dal laicato. Sul poster del convegno è disegnato un incrocio con due volti che si guardano e giovani che camminano su un mondo a colori: "Volti e storie al crocevia della missione".
A raccontare i volti e le storie della missione sono venuti p. Giovanni Gargano con Shamiron dal Bangladesh (Asia), p. Claudio Marano con Steven e Guillaume dal Burundi (Africa), p. Stefano Raschietti con Ivan e Marciel dal Brasile (America Latina). La missione ha certamente tanti altri volti e storie da raccontare. Ma sono bastati questi testimoni per coinvolgere i giovani e renderli ancora più convinti che vale la pena vivere la missione fino in fondo, con passione.
La sera sul tardi, all'aperto, mentre pensavo a una sintesi della giornata, da presentare il mattino dopo, un gruppo di signore e signori - anche loro ospiti dell'albergo - parlavano ad alta voce: "Vedi cosa fanno i missionari? Questi fanno missione, una cosa importante: è una chiesa vera, non rigida. Qui i giovani si conoscono, si trovano bene, si scaldano; sono giovani seri e felici... Le nostre sono comunità vecchie e rigide. Questa è una chiesa aperta, e così dev'essere...".
Questo ed altro si dicevano entusiaste quelle persone, solo per aver visto e sentito i nostri giovani scherzare e saltare, pregare e cantare, riflettere e discutere...
I volti e le storie della missione sono espressivi e contagiano, creando la voglia di incontrare altri volti ed ascoltare altre storie: al "crocevia" succede sempre qualcosa d'interessante. Nell'inno del convegno, composto da Alessandro Rossi, abbiamo cantato a squarciagola: "L'amore che ogni giorno sa donarsi per missione... La chiesa che cammina per missione...".
Non andiamo a vanvera, cercando chissà cosa: viviamo e lavoriamo "per missione"!