Dalla vita nella savana alla città
P. Sergio Galimberti, “Libi” per gli amici, è un Saveriano di Verano Brianza, da 23 anni missionario in Camerun-Ciad, nel cuore dell’Africa. Per Natale è solito mandare agli amici insieme agli auguri anche una breve relazione del suo lavoro missionario. Quella del dicembre 2023 conteneva una notizia importante: il Vescovo di Pala (Ciad) l’ha nominato Vicario Generale della Diocesi a lui affidata. È un incarico di grande fiducia e responsabilità. Vogliamo far conoscere a tutti i nostri lettori e lettrici la bella notizia e gli impegni che comporta, riportando la lettera di p. Libi.
Care amiche e cari amici,
cerco di tener fede a questo piccolo appuntamento con la letterina… natalizia. Dallo scorso anno, ci sono state diverse novità. La prima è che il mio vescovo mi ha nominato Vicario Generale, un incarico che non mi aspettavo minimamente. Concretamente, però, ho assunto l’incarico da giugno 2023, trasferendomi a Pala, cittadina sede della nostra diocesi. Non potevo farlo prima, perché nelle due missioni di Gounou Gaya e Domo eravamo rimasti solo due missionari e non potevo lasciare p. René da solo.
È stato un anno di passaggio, durante il quale noi Saveriani abbiamo consegnato alla diocesi di Pala le missioni di Gounou Gaya e Domo, che dal 1982 erano state affidate alla nostra azione missionaria. Domenica 4 giugno 2023, con una grande festa, i Saveriani hanno salutato definitivamente le due parrocchie e io nei giorni seguenti ho fatto il trasloco a Pala. Mi trovo qui precisamente dal 12 giugno ed in questi mesi sto cominciando a capire in che cosa consiste il mio servizio come Vicario Generale.
La prima impressione è che la mia vita sia molto cambiata. Per 23 anni, ho sempre lavorato come missionario direttamente a contatto con la vita dei villaggi, con i cristiani, con i catecumeni, con i non cristiani che si avvicinano alla vita della comunità cristiana ed anche con quelli che non si avvicinano ma con i quali abbiamo sempre numerose occasioni di incontro. Ora, invece, il mio lavoro è molto più “interno” ai servizi ecclesiali: organizzazione di incontri, formazione di catechisti e di agenti pastorali. Trascorro diverse ore a scrivere al computer, per preparare incontri con presbiteri e suore.
Prima ero con la gente semplice, in una vita più ordinaria e comune. Frequentavo i villaggi, spesso quelli più distanti e isolati, dove stavo a dormire frequentemente. Mangiavo con la gente i nostri pasti sempre piuttosto elementari e frugali (tranne quando c’erano feste ed occasioni particolari): la vita della savana è una vita semplice ed essenziale. Per me le cose sono cambiate e non posso nascondere che questa novità un po’ mi fa paura. Ho sempre fatto il missionario “sul campo”, mentre ora mi rendo conto che la mia vita è più teorica, più giocata su incontri formativi, organizzazioni varie, aspetti specifici, mentre prima erano più basilari, più terra terra.
D’altra parte, mi rendo conto che questo servizio è importante per una diocesi e non si può farne a meno; solo che dover affrontare molti cambiamenti di attività e prospettive non è uno scherzo. Ora vi lascio con i miei migliori auguri di ogni bene!