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L’eredità di p. Francesco Cavallo

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Il 6 febbraio, una solenne aria di tristezza avvolge la Casa Saveriana. È il giorno in cui p. Francesco Cavallo, il nostro confratello venerabile di 104 anni, ha completato il suo cammino terreno per andare nelle braccia amorose del Padre. Nato il 16 novembre 1919, il suo ingresso nell’anagrafe avviene il 2 gennaio 1920, mossa tattica per sfuggire al servizio militare obbligatorio, segnando l’inizio di un cammino straordinario.

Fin dai suoi primi passi nelle scuole di Bari, il giovane Francesco mostra un’intelligenza vivace, coronata dal diploma in Ragioneria. Tuttavia, il Signore Gesù lo chiamava altrove. Attraverso le indicazioni di mons. Augusto Casadei, il 14 agosto 1940, varca la soglia dell’Istituto Saveriano di San Pietro in Vincoli, emettendo la sua prima professione religiosa l’8 settembre 1941.

P. Francesco Cavallo ha un percorso di formazione non ordinario. Infatti, studia Teologia sia a Parma che negli Stati Uniti, aprendo le porte ad incarichi diversificati in entrambi i luoghi. Dal 1960 al 1961, offre il suo ministero come parroco in Sierra Leone. Successivamente, come Maestro dei Novizi a Nizza Monferrato, plasma le menti e i cuori di tantissimi giovani che desideravano essere missionari Saveriani sotto i cieli di tanti Paesi. Nella sua lunga esistenza è stato rettore ed economo, offrendo il suo servizio a Massa e Cozzile, Piacenza, Roma e Parma, una testimonianza della sua dedizione e versatilità.

Nel 1981, l’itinerario di servizio alla Chiesa di p. Francesco approda a Salerno, dove affronta una serie di mansioni, tra cui l’esorcismo e la direzione spirituale, incarichi che abbraccia fino alle settimane precedenti alla sua dipartita. La presenza in Campania lo vede protagonista ad Aversa (accanto a mons. Gazza-vescovo Saveriano di quella diocesi), nei santuari di Pompei e Montevergine, come confessore.
La sua vita è stata ispirata, oltre che da San Guido Maria Conforti, fondatore dei Saveriani, da una serie di sante figure per le quali ha una particolare devozione. La preghiera costante e l’intimità con Cristo nell’Eucaristia erano le colonne portanti del suo essere, orientate verso la diffusione della conoscenza e dell'amore di Gesù Cristo.

La Famiglia Saveriana (religiosi, religiose e laici), una trentina di presbiteri e tantissimi laici e laiche erano presenti all’esequie per commemorare la vita e il lascito spirituale del p. Francesco. Emerge la figura di un faro di fede, compassione e umiltà. Il suo sorriso sereno, la sua capacità di ascolto senza giudizio e il suo spirito compassionevole hanno toccato le vite di molti, offrendo conforto e speranza in tempi di bisogno.

P. Francesco non solo ha celebrato il centenario della sua nascita, ma ha attraversato anche la soglia verso l’eternità, lasciando dietro di sé un’impronta indelebile nei cuori di coloro che l’hanno conosciuto. La sua umiltà e il suo amore incondizionato continueranno a risplendere come una stella guida per coloro che cercano la luce nella fede e nell’amore.

E così, nell’addio a p. Francesco Cavallo, ci affidiamo alla speranza che la sua anima trovi riposo nel regno celeste, mentre noi continuiamo il nostro cammino terreno, ispirati dalla sua memoria luminosa e dal suo esempio di vita. Che la sua luce continui a brillare nei cuori di tanti e tante che lo hanno conosciuto, illuminando il loro sentiero lungo la strada della fede e dell’amore. Addio, caro p. Francesco. La tua presenza sarà per sempre viva tra noi.



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