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Il libro dei Proverbi ci presenta la donna virtuosa come colei che ha timore del Signore e questo è il principio della scienza e della saggezza. Suo marito confida in lei, lavora gioiosa con le proprie mani, distribuisce il cibo alla famiglia, porge le mani a chi ha bisogno e si siede tra gli anziani parlando con saggezza (Pr 31).

Barbara nasce nel 1966 nel quartiere Verbena di Ancona. Da brava ragioniera organizza la propria esistenza, mettendo in ordine tutti i suoi progetti di vita. Incontra Marcello e si sposano, Barbara si inserisce nella piccola comunità di Montesicuro. Aiuta in parrocchia come catechista, stringe rapporti di amicizia importanti con le giovani coppie del paese e con loro organizza incontri conviviali e di animazione per i bambini. È di grande supporto alla suocera, aiuta il marito nel lavoro e il marito pone su di lei la responsabilità della famiglia. La sua proverbiale memoria la fa diventare un calendario vivente. Le sue figlie crescono in un ambiente familiare protetto.

Improvvisamente, tutte le certezze crollano. La perdita della figlia minore scatena un terremoto interiore di turbamento e angoscia. Padre Emilio Baldin è l’unico elemento di aggancio tra i perché di una madre inconsolabile e la fede. Gli amici più cari cercano di fare da sostegno, ma le parole non servono. Così Barbara, Marcello e Ilenia iniziano un nuovo percorso, affiancati dai Saveriani. I Cassarani diventano benefattori e partecipano attivamente alla crescita della comunità del Burundi. Barbara frequenta corsi biblici e di catechesi per adulti, intraprende con p. Emilio il cammino Evo (Esercizi Vita Ordinaria di Sant’Ignazio di Loyola), continua il suo impegno pubblico in paese e lotta per far rimanere aperta la scuola del paese, affianca l’anziano prete don Mario Serafini nell’organizzazione delle attività liturgiche, fa parte del coro, continua il catechismo e si impegna nella pulizia della chiesa.

In questo periodo, organizza i ritiri spirituali per i Saveriani con i giovani del catechismo, sotto la guida di p. Emilio, partecipa ai gruppi di preghiera e avvia i ragazzi ai centri estivi. Con il gruppo dei giovani in parrocchia fa parte degli organizzatori della pesca di beneficenza. A un certo punto, il vescovo invita le piccole comunità a una catechesi interparrocchiale e in questa occasione i nuovi contatti sono con don Francesco Scalmati e don Michele Montebelli. Gestire percorsi sacramentali tra parrocchie è complicato: ogni gruppo vuole il proprio autorevole ruolo. Con tanta pazienza Barbara riesce a portare a termine un percorso di catechesi e il gruppo della Cresima riceve il sacramento in cattedrale.

Poi, la famiglia Cassarani cresce: arrivano i cagnolini. Barbara li cura con passione ma c’è bisogno di un giardino e la famiglia si trasferisce a Offagna. S’inserisce rapidamente nella nuova comunità e anche qui si adopera per dare il suo contributo sia in parrocchia sia nella Pro Loco dove conosce don Sergio Marinelli. Ilenia è una giovane moglie e mamma, così Barbara ha più tempo libero e animata dalla curiosità, fa qualche viaggetto, frequenta un corso di fotografia, impara a ricamare, lavora con dedizione affinché le sue nuove abilità possano essere messe a disposizione della famiglia e della comunità intera.

Don Sergio è il suo nuovo riferimento e lei inizia a presiedere e organizzare un percorso di catechesi per adulti. Questo compito la mette a dura prova e più volte ripete di voler smettere. Dopo brevi pause, però, continua il suo impegno nella catechesi e non smette di studiare. Di recente si iscrive ad un corso di Teologia e lei stessa confida ad un’amica la difficoltà nell’entrare dentro argomenti così profondi.
Il 25 gennaio scorso Barbara si sente male. Marcello l’accompagna al Pronto Soccorso e lei non fa più ritorno a casa. La vita terrena non fa più parte del suo essere e lascia il marito incredulo in una solitudine incolmabile. La figlia, il genero, le nipoti e gli anziani genitori cercano la sua presenza tra le mura domestiche. La comunità, gli amici, i religiosi e tutti coloro che la conoscono sentono di aver perso un tassello importante della loro esistenza.

Ora, però, vediamo chiaramente che Barbara nutrita dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia si è fatta missionaria lì dove il Signore l’aveva posta, dentro a quella splendida sua quotidianità. E quella donna virtuosa descritta nel libro dei proverbi quanto le assomiglia! Non resta che ringraziare Dio per averla fatta abitare in mezzo a noi e aver concesso, a chi l’ha conosciuta, di condividere l’energia di quel timor di Dio che diventa saggezza.



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