Volare fa sempre bene, Accostamenti tra arte e realtà
Mi perdonerà l'artista Zanussi, per questi accostamenti che nulla hanno d'arte e poesia. Sono piccole emozioni tornate in mente, mirando i colori e le forme delle sue opere.
Mie emozioni dal cielo
Luglio 1972. Ero in volo verso l'Argentina con i genitori. Volevano vedere il figlio Mario, emigrato vent'anni prima. Dopo la notte, eravamo sospesi nel cielo limpido. Mamma esclama: "Che bella strada!". Guardo giù dall'oblò: vedevo solo mare blu, con piccole piume bianche, le onde dell'oceano. "Non giù, lì a destra, non vedi?". "Mamma, quella non è una strada; è l'ala dell'aereo". "Così lunga? E se incontriamo un albero?" - esclama mamma, quasi stessimo correndo, non so su quale pista tra un continente e l'altro.
Settembre 1972. Avevo chiesto un posto al finestrino, nel volo che mi avrebbe portato in Bangladesh, dove ho vissuto 21 anni. Volevo osservare il Bengala dall'alto, verificare il primo impatto dal cielo. L'immensa pianura, i toni del verde e il marrone limoso dei fiumi che si intrecciano tra risaie e boschetti... Ma le case, i villaggi dove sono? Dove sono uomini, donne e bambini? Non vedevo nessuno, di questa nazione più popolata del mondo. A terra, ho visto: gli esseri umani in piccole capanne, protette dall'ombra delle piante.
Gennaio 2000. Avevo accompagnato in Bangladesh i familiari di padre Sebastiano, travolto da un autobus mentre andava a dir Messa dalle suore di Madre Teresa. Al ritorno, volando sulla penisola arabica, dall'oblò scorgevo dischi enormi, delimitati solo dal colore perso dall'arido deserto. Apparivano come oasi su un paesaggio lunare: coltivazioni di grano e cotone, strappate al deserto con gocce d'acqua, miracoli della tecnica. Che piacere!
Zanussi, le vie d'uscita
"I Voli" di Toni Zanussi sono altrettante sorprese. Non si sa cosa dire, come esprimere le emozioni. Ho provato a guardarli dall'alto, per scorgere sullo sfondo tracce della terra e degli umani, sotto le ali tese degli aquiloni. Ho provato a guardarli dal basso, per trovare tracce di cielo e di angeli, oltre le ali. Né uomini né angeli; non ci sono mai. Sono solo, davanti a ogni immagine di Toni, espressa da colori forti dentro tracciati ben definiti. Sono solo, a immaginare me stesso che volo, osservo, e non distinguo...
Fortunatamente, l'artista traccia sempre una scia, una via di uscita dall'immagine. La percorro, e scivolo via dentro la realtà della terra e del cielo, con il vangelo da annunciare.
Ma non sono quello di prima. Perché volare fa bene sempre.