Incontro speciale
Tanti anni fa si cantava “Aveva una casetta piccolina in Canadà, con tanti fiori…”. Mi sono messo a fischiettarla. Il pettirosso, che era davanti a me, anche lui la stava fischiando. Mi disse: “La canti, perché ti ricordi della casetta del tuo paese, dove qualcuno ti ha fatto entrare tanti anni fa con tua sorella. E non la puoi dimenticare. Se vuoi, possiamo tornare indietro nel tempo. Alzati in piedi e seguimi”. E così, mentre lui svolazzava a destra e a sinistra, io mi guardavo intorno. Mi sembrava di riconoscere quei luoghi, i monti, il ruscello, il campanile, le case. Sentivo le voci che mi erano state care, fin da piccolo, ma non riuscivo a riconoscere ancora i volti.
Poco dopo, sbuchiamo in un grande prato e là in fondo c’era una casetta che mi sembrava di aver visto tante volte. Qualcuno era vicino alla porta e mi faceva cenno di avvicinarmi. E più mi avvicinavo, più mi batteva il cuore. Improvvisamente, mi sento avvolto in un abbraccio. Ero tornato per un momento a casa mia, ero diventato piccolo, con i pantaloncini corti e il nastro blu intorno al collo. Nessuno parlava, ma sapevo chi c’era. Papà e mamma avevano ottenuto un permesso speciale dal Signore per venire a trovarmi. Li ho guardati negli occhi e sentivo ancora forte il loro amore per me. Avevo voglia di raccontare tante cose, ma loro mi dissero che già le conoscevano. Mi dissero di guardare in cielo ogni sera e li avrei ritrovati. Come per incanto, tutto svanì. Mi ritrovai solo con il pettirosso, in viaggio per tornare alla quercia.