Zanussi, ex alunno saveriano
Quando non si dimentica...
Su una busta di "Alitalia Roma", e con posta prioritaria timbrata "Udine Centro", arriva sul tavolo a Brescia un elegante pieghevole. Presenta un'esposizione di opere d'arte all'aeroporto romano Leonardo da Vinci. Così lontano, come si fa...?
Sul retro, scritta a mano, una nota dice: "Sono un ex allievo dei saveriani di Udine, in via Monte S. Michele. Un fraterno saluto, Toni Zanussi". La curiosità aumenta. Ci sentiamo al telefono: "A Stella di Tarcento ho una vecchia casa contadina. Se passi da queste parti, sarà un piacere averti per un piatto di polenta e frico!".
Mi leggo le presentazioni sul pieghevole (di F. Honsell e M. Vescovo); cerco su Google; chiedo ad altri saveriani: "Toni Zanussi? Certo che lo ricordo!"... Leggo che Toni è maturato alla scuola di grandi personalità: Turoldo, Balducci, Menchù. Qualcosa sarà rimasto anche dei giorni trascorsi alla scuola apostolica dei saveriani di Udine: l'impegno quotidiano per la speranza.
Ecco il commento di Lucio Damiani all'opera Il corpo e lo spirito.
"L'opera donata da Toni Zanussi ai carcerati udinesi come segno e testimonianza di solidarietà. Sul pannello (cm 250 x 40) è incastonata una corteccia d'albero, allusione al corpo dell'uomo assimilato al patrimonio del Cristo. La corona di filo spinato accentua il rapporto con il sacrificio del Golgotha, e si erge a simbolo della prigione. La linea ondeggiante, con il suo blu intenso, dà consistenza al destino di resurrezione, al canto gioioso di libertà conquistata".