Università di Salerno: A ritmo di tam tam
Don Antonio, parroco di Caprecano-Fusara, è vice cappellano dell'università. In due righe, spiega come "la cappella" si sta organizzando e con quali attività
Da quando ho iniziato il nuovo impegno all’università, il ritmo della mia vita è cambiato; e non solo il mio, ma quello di tutti coloro che collaborano alla pastorale dell’ateneo, a partire dal cappellano p. Alex Brai.
Un ritmo che a volte sembra frenetico, e forse lo è realmente. Ma è anche un ritmo scandito da tanta gioia, che nasce dal vedere i giovani, i professori e i dipendenti desiderosi di trovarsi accanto un sacerdote o una religiosa.
Far sì che ci sia sempre qualcuno in "cappella" per accogliere i giovani è stato il nostro primo obiettivo. Devo dire che questo nostro impegno è veramente benedetto dal Signore. Infatti, da parte di tutti abbiamo incontrato molta disponibilità.
Siamo in attesa di aprire la nuova "cappella", per lanciare in modo ufficiale il nuovo programma, che prevede la celebrazione della Messa almeno due volte la settimana, in orari persi, per permettere a più persone di partecipare. Adesso, infatti, si celebra solo il mercoledì a mezzogiorno.
Altri aspetti importanti sono la confessione e l’accompagnamento spirituale, il dialogo e il confronto con tutte le associazioni studentesche. Anche le associazioni che non sono di ispirazione cattolica ci hanno accolto benevolmente e hanno dato la loro collaborazione, già a partire dalla nostra prima iniziativa: una tavola rotonda sul tema, "La speranza nel mondo, in un mondo di speranze".
Sono sicuro che il Signore continuerà a benedirci. Voi accompagnateci con la vostra preghiera. Grazie.