Una processione di popolo
Ringrazio il Signore perché, anche quest’anno, sono riuscito a partecipare all’Eucarestia e alla processione del Corpus Domini. La diocesi e la città di Ancona hanno vissuto l’evento con grande fede e solennità. Dato che sono ancora convalescente, ho pensato di essere presente un po’ in sordina. Appena fosse arrivata la stanchezza, mi sarei ritirato.
Sono andato in autobus e, a piedi, ho affrontato la salita ripida che porta a San Domenico. Una gentile signora è venuta con me, accettando di andare piano e fermarsi ogni tanto. Mi ha raccontato che suo figlio avrebbe suonato l’organo e che la direttrice del coro era una sua conoscente.
La grande chiesa era gremita di gente e in sagrestia c’erano molti presbiteri e religiosi. Abbiamo formato una lunga fila di concelebranti in camice e casula e, animati dal canto solenne e dall’organo, abbiamo accompagnato il vescovo Angelo Spina all’altare. La liturgia della Parola è stata ben proclamata e il vescovo ha fatto un’omelia piena di zelo ed emozione, ringraziando il Signore per il grande dono dell’Eucaristia, “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”. Essa rinnova la presenza di Gesù in mezzo a noi. Ha nutrito tutti i santi e le sante che hanno “spezzato” se stessi per “dare da mangiare” ai fratelli e alle sorelle.
Con la forza attinta dall’Eucaristia, tante mamme e papà, insieme al pane quotidiano, hanno spezzato il loro cuore per far crescere bene i propri figli. Molti cristiani responsabili, hanno spezzato la propria vita per difendere la dignità di tutti, specialmente dei più poveri. Anche oggi, il Risorto spezza il pane per noi e ripete “Fate questo in memoria di me”, guarendoci da ambizione e ingordigia.
Dopo l’offertorio c’è stata la concelebrazione della Liturgia eucaristica. Abbiamo ringraziato il Padre per averci dato il Figlio, corpo spezzato e sangue versato per la remissione dei peccati, e per inviarci lo Spirito Santo, fonte di unità, carità e missione, così che per Cristo diamo al Padre stesso ogni onore e gloria.
Dopo la Comunione, si è incamminata la Processione con la croce, i bambini della Prima comunione, le Confraternite, le religiose, i presbiteri, il baldacchino con il Santissimo portato dal Vescovo, il coro e il popolo di Dio. I canti (accompagnati dalla banda municipale) e le meditazioni hanno commentato le beatitudini, segno di amore per questa città e per il mondo intero. Erano raffigurate nell’infiorata, preparata la serata precedente da parrocchie e associazioni. Attraverso le vie e il corso siamo arrivati alla Chiesa dei santi Cosma e Damiano, dove c’è stata la Benedizione con il Santissimo e il ringraziamento del Vescovo ai numerosi partecipanti.
L’Eucarestia e la processione del Corpus Domini si realizzano in tutte le città cattoliche del mondo. Quando ero a Piracicaba, in Brasile, ne facevamo due: una il giovedì con la diocesi e tutta la città e una la domenica con le sedici comunità cristiane della parrocchia. C’era però una differenza. In quella cittadina, con segatura colorata, la nostra parte raffigurava le bandiere delle missioni saveriane; in quella parrocchiale, nel percorso, si mettevano chili di alimenti che, appena conclusa la processione, erano raccolti e distribuiti ai poveri. L’Eucaristia è veramente il Corpo di Cristo che costruisce il corpo della chiesa e la spinge verso la carità cristiana e la missione.