Tutti in missione, nessuno è dispensato
Anche i bambini, gli anziani e gli ammalati
Le parole del Papa nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria mondiale che si terrà il 22 ottobre sono molto chiare e più forti che mai: "Porgo uno speciale e accorato appello a tutti i battezzati perché, con umile coraggio, rispondendo alla chiamata del Signore e alle necessità degli uomini e delle donne della nostra epoca, si facciano araldi del Vangelo".
Il Papa afferma ancora una volta solennemente come tutti i cristiani sono "chiamati" a continuare la missione di Gesù in tutto il mondo: "Nessun credente può sottrarsi al supremo dovere di annunziare Cristo a tutti i popoli. Nessuno può sentirsi dispensato dall'offrire la sua collaborazione allo svolgimento della missione di Cristo che continua nella Chiesa".
Il Pontefice ricorda "con particolare affetto e commozione profonda tanti missionari martiri della fede che come Cristo hanno dato la loro vita versando il proprio sangue" e ribadisce la necessità di apostoli "disposti a perseverare fino alla fine, fedeli alla missione ricevuta, seguendo la strada percorsa da Cristo".
In un altro passo egli invita "ad essere profondamente persuasi che l'evangelizzazione costituisce un ottimo servizio reso all'umanità, in quanto la dispone a realizzare il progetto di Dio, che vuole unire a sé tutti gli uomini, “facendone un popolo di fratelli liberi da ingiustizie e animati da sentimenti di autentica solidarietà". Evangelizzare significa anche comunicare a chi ancora non conosce la gioia profonda di chi ha incontrato Cristo, "gioia che non può tenere chiusa dentro di sé, ma deve irradiarla".
Il Papa ricorda i numerosi protagonisti della missione: i vescovi, i sacerdoti, i missionari, i laici impegnati e soprattutto i catechisti che sono " il sostegno più efficace per i missionari in molteplici compiti: animatori nella preghiera, nella celebrazione della parola di Dio, nella spiegazione della dottrina e nell'organizzazione della carità".
Le parole del s. Padre meritano di essere studiate, meditate, approfondite, diffuse e soprattutto accolte e vissute da tutti coloro che si ritengono buoni cristiani. In questo mese di ottobre, in occasione del grande Giubileo del 2000, si terrà a Roma un Congresso Missionario Mondiale a cui parteciperanno tutti i membri delle Pontificie Opere Missionarie provenienti dai cinque continenti e rappresentanti tutte le Chiese.
Esso si concluderà il 22 ottobre in piazza s. Pietro con la s. Messa celebrata dal Papa. Un tale avvenimento merita di essere seguito con molta attenzione. Potrebbe segnare una svolta decisiva. La missione non è più un affare di pochi "addetti ai lavori". Non è solo un dovere dei missionari o dei soli sacerdoti, diaconi e catechisti.
È dovere di tutti i cristiani, di qualunque età e condizione. Il Vangelo è per tutti; non si può tenere solo per sé, non è monopolio di nessuno. Non può sperare di salvarsi chi non si prende cura della salvezza degli altri. Ci sono oltre quattro miliardi di persone che non conoscono Gesù. La missione è ancora agli inizi: ha bisogno di tutti. Nessuno deve sentirsi escluso o dispensato.
Tutti possono fare qualcosa, dare qualcosa per la salvezza di tutti. Il Signore esorta: "Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo a tutti gli uomini". La missione è urgente e non può attendere. La salvezza non è solo opera di Dio: occorre anche la collaborazione degli uomini.