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Buone e serene vacanze a tutti

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I discepoli di Gesù, tornati dalla missione affidata loro dal Maestro, predicando la Buona Novella, compiendo miracoli e scacciando demoni nei villaggi, mostrarono tutta la loro stanchezza, tanto che Gesù disse loro: “Venite in un luogo in disparte e risposatevi un po’…”. Riposarsi! È lo scopo delle vacanze o ferie tanto sospirate da tutti.

Oggi non si parla più di stanchezza, ma di stress, parola inglese che sottende mille situazioni e nessuno sa dire che cosa precisamente sia. È uno stato di tensione fisica e mentale, dovuto a fattori esterni, che sottopongono l’organismo a una vera e propria fatica, esigendo un continuo stato di allerta per affrontare le situazioni che quotidianamente si presentano. Così, ad esempio, il traffico, lo studio, il lavoro, i figli, la malattia. Si diventa nervosi e agitati, ci si altera per un diverbio, si sbotta nel dover stare in coda, ci si spazientisce per la vivacità dei bambini.
Il più importante e sicuro rimedio è prendersi un momento di riposo durante la giornata e un periodo di riposo durante l’anno. Le ferie sono state create proprio per questo. È stato anche il consiglio di Gesù ai suoi stanchi discepoli di ritorno dalla missione.

Rimane il dubbio che oggi le ferie portino quell’effetto che gli stressati desidererebbero. I motivi del dubbio sono noti a tutti. I santi superano lo stress in altri modi. Ecco come san Guido Conforti, fondatore del nostro Istituto saveriano, superò lo stress dopo la triste rinuncia alla diocesi di Ravenna. Il 21 ottobre 1904, venerdì mattina alle 8,30, da solo, in incognito, partì in treno per Assisi, via Rimini. Si fermò nella cittadella per una settimana “godendo di buona salute e una gran pace, in santa solitudine”. Scriveva a don Pellegri: “Da pomeriggio di sabato, mi trovo ad Assisi, ove spira ancora dopo tanti secoli la poesia e la fragranza di S. Francesco. Ora che mi sento libero del peso dell’Apostolato, mi pare di essere rinato a novella vita e tutti i miei pensieri e affetto sono rivolti a codesto nostro Istituto, ove conto di terminare i giorni della mia vita che fin qui è stata alquanto tormentosa. Per alcuni mesi continuerò a reggere nominalmente la diocesi, in qualità di Amministratore Apostolico, e poi? ...«Silenzio e tenebre la gloria che passò (Manzoni, Il 5 Maggio.)»”.

A voi tutti, l’augurio di un riposo salutare!



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