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Sud/Nord Notizie: Armi, Banche, Taylor, Congo RD, Diritto alla terra

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Armi, banche e mine

Italia: export e misteri. Elicotteri militari, fucili d'assalto e sistemi antisommossa sono solo alcuni dei "prodotti" venduti dall'Italia nel 2011 a Paesi come Algeria, Egitto, Turkmenistan e Gabon. Lo ha riscontrato Giorgio Beretta, ricercatore della Rete italiana disarmo, dopo un'analisi accurata delle 2500 pagine del Rapporto sulle esportazioni di armi consegnato l'8 maggio al Senato. Lo sconcerto è accentuato dal fatto che come clienti ci siano Stati autoritari, con un lungo curriculum di violazione dei diritti umani, oppure nazioni dove quasi ogni giorno si verificano proteste sociali di piazza.

• Primavera araba e di euro. Armi e munizioni, per un valore di quasi sette milioni di euro, sono state esportate in Nord Africa nel 2011 dalle aziende della provincia di Brescia. E sempre dalle stesse aziende sono stati effettuati trasferimenti per più di 11 milioni di euro verso i paesi del Medio Oriente. A sottolinearlo è l'Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia che ha esaminato i dati statistici dell'Istat. A fronte di un contesto politico incerto, l'industria bellica italiana ha continuato ad operare. "Chiediamo chiarezza su destinatari ed esportazioni che riguardano armi leggere per uso civile e sportivo, ma che sono altrettanto letali delle armi a uso militare", ha detto Piergiulio Biatta, presidente di Opal.

• Banche armate: la classifica. Una movimentazione finanziaria totale di 4 miliardi di euro con circa 113 milioni finiti nelle tasche degli intermediari; sei istituti bancari hanno movimentato da soli l'80% dei flussi. È l'analisi fatta da Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete italiana disarmo, nonostante i dati forniti siano di difficile lettura.

Nella classifica delle banche più coinvolte nel commercio d'armi italiane i primi posti sono occupati dalla Deutsche Bank, da Bnp Paribas Italia e dalla Banca nazionale del lavoro; seguono Barclays Bank, Credit Agricole e le italiane Unicredit e Banco di Brescia.

Problemi e speranze

• Liberia: Taylor colpevole! La Corte penale internazionale dell'Aja ha riconosciuto colpevole di crimini di guerra e contro l'umanità l'ex presidente liberiano Charles Taylor, condannadolo a 50 anni di prigione. "Taylor ha utilizzato i famosi diamanti di sangue per finanziare la guerra in Sierra Leone", richiama p. Caglioni. "Giustizia andrebbe fatta anche in un'altra direzione. Penso alle compagnie straniere che hanno immesso i diamanti sul mercato internazionale, grazie all'intermediazione di Taylor. Senza la connivenza di queste società, la guerra in Sierra Leone non ci sarebbe stata".

• Congo RD: c'è paura. "Da inizio anno, nel Nord Kivu, gli sfollati sono aumentati di 241mila unità". Lo denuncia p. Loris Cattani, il saveriano animatore di "Rete Pace per il Congo". La popolazione è costretta alla fuga per le violenze commesse dai militari "ribelli". I disertori sono sotto il comando del generale Bosco Ntaganda, accusato di crimini contro l'umanità e ricercato dalla Corte penale internazionale.

La gente ha paura, mentre il problema della sicurezza non è mai stato risolto né da Kabila, né dalla costosa missione di pace dell'Onu.

• Diritto alla terra: passi avanti. Sono stati approvati dal Comitato di sicurezza alimentare mondiale della Fao alcuni principi-guida per una responsabile gestione delle terre, della pesca e delle foreste, che salvaguardano e garantiscono i diritti dei popoli.

"È un passo che aspettavamo da tempo - ha detto Andrea Ferrante, del movimento internazionale contadino Via Campesina - ciò che manca è una chiara condanna dell'accaparramento incontrollato della terra e di altre risorse naturali". L'obiettivo delle norme è promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile attraverso l'accesso sicuro a terre, foreste e acque, e la protezione di milioni di persone poverissime.



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