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Missioni Notizie: Mozambico, Somalia, Nepal, Filippine...

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Ancora martiri

Mozambico: padre Valentim Camale, missionario della Consolata, è stato barbaramente ucciso il 3 maggio durante una rapina alla missione di Liqueleva. Il superiore generale, p. Stefano Camerlengo, ha scritto: "Non è facile capire quanto vale una vita, non è facile leggere con la fede una tale morte, non è facile capire il perché, non è facile giustificare e perdonare chi ha commesso questa azione violenta. Il Signore dia a noi la pace e la forza per continuare a servirlo nella missione nonostante tutto!".

• Somalia: giornalisti uccisi. Non si ferma la mattanza di giornalisti e operatori dell'informazione. In Somalia, uomini armati hanno aperto il fuoco contro un reporter di un'emittente radiofonica di Galkayo, nel Puntland. Farhan Jemis Abdulle, speaker di Radio Daljir, è stato raggiunto da una raffica di proiettili mentre tornava a casa, dopo aver lasciato gli uffici dell'emittente. È il quinto giornalista somalo ucciso dall'inizio dell'anno. Farhan indagava sulla pirateria e le attività illegali che proliferano lungo la costa somala.

Pace e libertà religiosa

• Nepal: diritti in pericolo. Mentre l'Assemblea costituente, a quattro anni dalla sua creazione, non ha raggiunto un accordo sulla redazione della nuova Carta, il vicario apostolico mons. Sharma auspica il pieno rispetto della libertà religiosa nel Paese. "La chiesa vuole uno stato laico, che tuteli le libertà e i diritti individuali e riconosca tutte le comunità religiose. Auspichiamo una Costituzione che dia uguali diritti alle donne e pari opportunità, superando il sistema delle caste. Oggi esistono ancora partiti e gruppi che vorrebbero fare del Nepal uno stato hindu, come lo era il Regno".

• Filippine: opportunità storica. È a portata di mano una storica occasione per un accordo di pace definitivo nelle Filippine meridionali. Per questo, missionari, organismi interreligiosi e associazioni stanno intensificando il lavoro di sensibilizzazione a tutti i livelli. Padre Angel Calvo, missionario claretiano da 40 anni a Mindanao, spiega: "Il processo di pace sta avanzando a grandi passi; bisogna coinvolgere il più possibile le comunità locali, rendendole partecipi dei contenuti dell'accordo e dello sforzo di pace. C'è stata una tregua e poi si è trovato un accordo sui principi e su alcuni punti delicati. La pace è possibile".

Belle iniziative

• Italia: nasce "via Shahbaz Bhatti". La prima strada al mondo intitolata a Shahbaz Bhatti, il ministro cattolico delle minoranze religiose assassinato a Islamabad, è in Italia, a Foggia. "Via Shahbaz Bhatti" è stata inaugurata alla presenza del fratello Paul Bhatti, consigliere speciale del Primo Ministro pakistano per l'armonia interreligiosa, che ha incontrato studenti e docenti di varie scuole della città. Inoltre, la cappella dell'università di Foggia ha istituito una borsa di studio, intitolata a Shabaz Bhatti, che sarà consegnata a uno studente universitario pakistano.

• Vicomero (PR): campo di lavoro. Si terrà dal 1° al 9 settembre a Vicomero di Torrile, Parma, il campo di lavoro e formazione aperto ad adulti e famiglie, promosso dalle associazioni "Solidarietà Muungano" e "Chiama l'Africa". Di ritorno dalle esperienze missionarie in Tunisia e Congo, i partecipanti lavoreranno insieme, scambiandosi le esperienze anche con amici "vip" (Voci impegnate per l'Africa).

Una storia speciale

• Uno sprint per l'oro. Nella fattoria di papà scattava tra asini e capre, ma la sua passione era inseguire gli struzzi del delta dell'Okavango. In agosto potrebbe vincere l'oro alle olimpiadi, regalando al Botswana la prima medaglia della sua storia. Amantle Monthso, campionessa mondiale dei 400 metri, si sta preparando per i Giochi olimpici di Londra. Il papà ha perso le mucche e le capre a causa di una malattia che negli anni '90 decimò il bestiame. In compenso, ha avuto dal governo una parabola satellitare per seguire la figlia ovunque.

A tifare con lui ci saranno i 50mila abitanti di Maun dove è stato costruito un nuovo stadio. Amante, però, si era già trasferita nella capitale Gaborone e poi in Senegal per trovare una pista adeguata. Il Botswana ha solo due milioni di abitanti e il suo comitato olimpico ha un budget 500 volte inferiore a quello degli Stati Uniti. La prima ragazza a partecipare ai giochi è stata proprio Amantle nel 2004 ad Atene. Fu eliminata al primo turno, ma a Londra potrebbe essere tutta un'altra storia.



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