C'è da fare...
• Ciad e petrolio. Il vescovo di Doba, mons. Michele Russo, in un'intervista ha dichiarato: "Il Ciad ha tutte le carte in regola per essere un Paese sviluppato. Conta solo undici milioni di abitanti! Basterebbe per soli venti giorni recuperare i proventi del suo petrolio per costruire tutte le infrastrutture che mancano. Le compagnie petrolifere hanno costruito qualche ospedale senza medici né attrezzature, e uno stadio da calcio a Doba, dove non c'è nemmeno il pallone da gioco! Oltre ad essere iniquo, il contratto sullo sfruttamento del petrolio è decaduto! Venne studiato per trecento pozzi di petrolio; oggi ne sono attivi duemila".
• Brasile: contro il traffico di donne. Sempre più donne in Brasile diventano vittime dello sfruttamento della prostituzione, complice pure il turismo sessuale che raggiunge il suo picco durante il carnevale. Per questo motivo, in occasione dell'8 marzo è stata lanciata una campagna internazionale contro la violenza e la tratta delle donne. Le misure mirano a garantire anche il sostegno alle donne a rischio che si trovano all'estero. Per questo, il Centro per l'assistenza alle donne ha predisposto speciali numeri verde in tre Paesi europei: Spagna, Portogallo e Italia (800 172 211).
• Il Cem per l'intercultura. È stato sottoscritto un accordo biennale tra il Cem (Centro d'educazione alla mondialità) dei saveriani e il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'obiettivo è favorire iniziative e programmi per promuovere e diffondere un'educazione interculturale e interreligiosa nelle aule scolastiche e non solo, sia a livello locale che nazionale. Il minimo comune denominatore di questo impegno, che si concretizza in corsi di formazione, collane di testi e convegni, è la cultura del dialogo, della pace, della solidarietà, dei diritti umani e dell'ambiente.
Quale futuro?
• Tunisia: crisi politica ed economica. "Sono divisi i sindacati, è divisa la coalizione al governo ed esistono divisioni anche all'interno di Ennahda, il principale dei tre partiti alla guida del paese". È lo scenario tunisino descritto da p. Ramon Echeverria, missionario dei padri Bianchi, dopo l'uccisione di Chokri Belaid, segretario del partito di opposizione.
Prima dell'agguato mortale, nel Paese era già in atto una crisi politica significativa. Inoltre, l'economia è ancora in fase di stagnazione, lo sviluppo promesso non è ancora arrivato, la disoccupazione tra i giovani è alta, e l'elaborazione di una Carta costituzionale ancora lontana dalla meta.
• Nepal: nuove elezioni. Quattro fra i principali partiti politici del Nepal hanno raggiunto un accordo per formare un governo ad interim guidato dal capo della Corte Suprema, Khilraj Regmi, e per tenere elezioni il prossimo giugno. Il parlamento è sciolto da quasi un anno e da allora il paese è al centro di una crisi politica non ancora conclusa, collegata alla mancata approvazione di una nuova Costituzione.
Benché abbiano già concordato il 5 giugno come data per elezioni, le quattro formazioni promotrici dell'accordo sono ancora su posizioni diverse su alcune questioni chiave: lista dei votanti, cittadinanza e formazione di una Commissione verità e riconciliazione.
• Congo RD: arrestato capo coalizione. Sarebbe stato arrestato Gustave Bagayamukwe Tadji, leader dell'Unione delle Forze rivoluzionarie del Congo (Ufrc), la neo-coalizione politico-militare che ha visto la luce a Bukavu, con l'obiettivo dichiarato di destituire il presidente Kabila. Il saveriano p. Franco Bordignon commenta: "L'Ufrc è un gruppo di avventurieri con a capo Bagayamukwe che era alla banca nazionale e che si è arricchito a spese del popolo, a cui rubava con i guanti bianchi... Il che non vuol dire che la gente non abbia bisogno di cambiamenti in favore di una vera democrazia, con dirigenti che si occupino dei problemi".
