Buona Pasqua con amore
Care amiche e cari amici, man mano che il tempo passa sento sempre più la vostra amicizia e vicinanza. Con tanti di voi ci siamo visti e conosciuti, ma in occasione della Pasqua desidero mettermi in contatto, almeno per iscritto, con tutti voi.
"Non è qui, è risorto!". Questo annuncio sconvolgente, che ha attraversato i secoli ed è giunto fino a noi, è la base della nostra fede. Per questa certezza gli apostoli hanno dato la vita. Se Gesù è risorto, significa che la morte è stata vinta definitivamente. Per questo noi cristiani dovremmo essere sempre nella gioia, anche nelle circostanze più difficili.
La certezza della risurrezione dovrebbe spingerci, come dice san Paolo, a "cercare le cose di lassù", cioè a vivere con lo sguardo rivolto a ciò che ci attende, senza distogliere la nostra attenzione dal tempo in cui siamo immersi.
Dobbiamo rendere visibile il Risorto attraverso la testimonianza del nostro amore scambievole. Oggi il mondo ha bisogno di incontrare Gesù sulle strade della vita, di scoprire che la morte non è la fine di tutto. Ognuno di noi è chiamato a donare gioia e speranza, riportando così il sorriso sul volto dell'umanità.
Inoltre, il Risorto ci spinge a dare la sua gioia a tutti gli uomini e le donne del nostro mondo. Sappiamo bene che non possiamo raggiungerli tutti fisicamente, ma in lui la nostra azione diventa mondiale. La testimonianza che diamo qui arriverà a tutti, perché lui ci ha detto: "Vi riconosceranno che siete miei discepoli se vi amate gli uni gli altri".
Ci aiutiamo insieme con la preghiera e con la vita a essere missionari autentici, nelle varie vocazioni a cui il Buon Dio ci ha chiamati. Nel Risorto un cordiale saluto e augurio a tutti voi,
- p. Sergio Cambiganu e saveriani di Zelarino.