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Se anche Babele… balbetta, Favola per la ''mostra''-Salerno

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Un vecchio contadino chiedeva a un giovane che era arrivato di corsa dalla grande città: "Perché balbetti così?". "Peeerché... veve vengo da Baaabele", risponde il giovane asciugandosi il sudore. "Cos'è successo di così importante?". "Aa...spetta un attimo e titi... racconto", risponde il giovane di nome Lin Guax.

Re Max e la torre fino al cielo

Riprende fiato e racconta una strana storia. "C'era una volta un re, anzi diversi re, ognuno con il suo regno, i suoi sudditi, i suoi cavalli e i suoi asini... Finché un giorno Re Max, che si credeva il migliore, li radunò tutti dicendo che voleva regnare su di loro. Gli altri non erano d'accordo, ma lui mandò i suoi soldati per convincerli a forza, finché dovettero cedere".

"E poi?", chiese il contadino. "E poi fu l'inferno. Re Max si era messo in testa di essere più grande del Creatore e voleva comandare anche su di lui. Ma dato che non l'aveva ancora incontrato, decise di fare una grande torre per salire fino in cielo. La vedi anche tu quella torre, là all'orizzonte?". "Non mi sembra una gran torre: sembra che stia per crollare", sorrise il contadino, che di nome faceva Saggez.

Con la lingua arrossata!

"Dopo giorni e giorni di lavori forzati, stavamo per arrivare sulle nuvole, quando successe una cosa strana. Da una nuvola si sentì una voce, tra tuoni e fulmini: era uno che rideva forte. Non capivamo bene le parole, ma Re Max cominciò a tremare. Fu il primo a tagliare la corda e tutti gli altri dietro a lui.

Volevamo capire cosa stava succedendo, ma nessuno riusciva ad aprire la bocca e le nostre orecchie si erano chiuse. Insomma, da quel momento qualcuno si mise a dire che «è proprio una Babele!». E da quel momento mi misi a balbettare".

"Anche gli animali?", domandò il contadino. "No no, lolo loro sssono più intelligenti", rispose il giovane e si accasciò a terra. La sua lingua si era arrossata per il troppo parlare. Il contadino gli portò un po' d'acqua e se ne tornò a lavorare, dicendo tra sé: "Chi troppo parla, poi straparla, senza sapere cosa dice".

Occhi, orecchie e... bocca

Ma la storia non finisce qui... Come d'incanto, arrivano quattro strani personaggi. La tartaruga s'avvicina lentamente e dice che bisogna star calmi, guardarsi intorno, riposarsi un po' e poi... ricominciare. Con lei c'è l'aquila, che con i suoi occhi riesce a guardare lontano; l'elefante, che ha due orecchie enormi e sente tutto; il pappagallo, che vuole parlare ed essere amico con tutti. "È un vero specialista, esclama la tartaruga, anche se a volte è un po' scocciante".

Alla fine, la tartaruga tira fuori dalla borsa due occhi, due orecchie e una bocca e le mette nelle mani del giovane che si stava riprendendo, dopo le emozioni di quella giornata. Lui li guarda, non apre bocca, ma fa segno di aver capito. Si alza e riprende il suo viaggio.



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