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Scoprire un'oasi di solidarietà, Al ''Da Vinci'' di Salerno

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di: prof.sse Andreozzi e Ronga.

Il percorso formativo di due anni, organizzato per la riscoperta di un'oasi della solidarietà e dei diritti umani, ha permesso a venti alunni del liceo scientifico "L. da Vinci" di Salerno di vivere alcune esperienze emozionanti. Accompagnati dal prof. Salvatore Cicenia e dalle prof.sse Alfonsa Ronga e Ida Andreozzi, hanno incontrato alcune realtà interessanti dal punto di vista sociale, culturale e religioso.

Da Pisa a Novellara

Dopo la prima tappa a Pisa, città multi-etnica, dove abbiamo incontrato il prof. Antonino Drago e una classe del liceo scientifico "Ulisse Dini" sul tema "Diritti umani e non violenza", ci siamo recati a Novellara, in provincia di Reggio Emilia.

Nella sede del Comune, l'assessore Paolo Santachiara ci ha fatto conoscere i rappresentanti dei "nuovi cittadini" (così li chiama, e non con il solito "extra comunitari") delle due comunità cinese e sikh. Incontriamo anche il marocchino Youssef Salmi, assessore alle politiche giovanili. Ci ha colpito il livello di integrazione e convivenza tra i "nuovi cittadini" e gli abitanti della zona, che si manifesta anche nella partecipazione alle varie festività religiose: il Capodanno cinese, la festa Baisakhi dei sikh, il Natale dei cristiani...

I giovani hanno fatto tante domande: "Perché vengono a vivere qui? Perché a Novellara è stato costruito il grande tempio dei sikh? Perché avete tradotto la Costituzione italiana nelle lingue dei nuovi cittadini?...". Le risposte hanno fatto comprendere ai giovani studenti l'importanza della fraternità e dell'accoglienza in un mondo in cui spesso prevale l'egoismo.

La fraternità missionaria

Ci siamo poi diretti verso Parma, per fare visita alla "Fraternità missionaria" di Vicomero, una piccola frazione fuori città. Qui vive p. Silvio Turazzi, un missionario saveriano carismatico con una ricchezza umana e spirituale immensa. Si muove in carrozzella, e ha fondato una casa per accogliere coloro che sono in difficoltà. Qui abbiamo incontrato le famiglie africane del rifugiato politico Pier, del congolese Christian e alcuni giovani studenti universitari del Ruanda.

Siamo stati toccati dalle testimonianze di Pier e Christian, quando hanno parlato dell'abbandono dei loro luoghi natii e della lontananza dai loro cari. Sono esempi di speranza per il futuro, con la voglia di ricominciare, qui in Italia, mettendosi a servizio degli altri in modo concreto, auto finanziandosi con la lavorazione artigianale dei prodotti delle loro terre di origine.

Padre Silvio, Andrea e Mario

Padre Silvio Turazzi ci ha emozionato con queste parole: "Il dono di sé e l'apertura all'altro: queste sono le cose più belle. Spalanca le porte, esci da te stesso e ama gli altri, incontra Gesù Cristo come ce lo presentano i vangeli... La vita è come un fiume che scorre, che continua a vivere anche dopo di noi...".

Le emozioni continuano. Andrea, uno studente saveriano con laurea in sociologia, ci ha fatto incontrare Mario, un ex carcerato originario di Eboli, che ha passato in carcere 28 anni, 7 mesi, 12 giorni e 12 ore della sua vita. Oggi è responsabile della "Caritas" di Parma, impegnato attivamente nel volontariato. Ci ha parlato della sua conversione e ci ha spiegato cosa accade nelle carceri italiane.

I nostri giovani ci hanno manifestato i loro timori di fronte a quest'ultima esperienza. Ma le nostre rassicurazioni, confortate dalla presenza di Andrea, che ha saputo creare un clima di accoglienza sereno e familiare, hanno reso l'incontro con Mario un momento straordinario.

L'ultima tappa è stata al museo delle religioni di Bertinoro, in provincia di Forlì.

Siamo tornati a casa più arricchiti. Ora il percorso continua nella nostra città.



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