Poche parole e un cuore tenero, P. Angelo Calvi
Nel 1965, la vita dei due fratelli Calvi trovò cammini diversi. Padre Piero rimase in Indonesia e p. Angelo in Italia. Dopo il dovuto riposo, con p. Rosolino Rossi, altro grande missionario cremonese, fondò la «compagnia della buona morte» il cui ufficio, profondamente cristiano e saveriano, era quello di visitare i genitori e i familiari ammalati dei missionari lontani, sostituendoli e partecipando al cordoglio e al lutto nelle tristi occasioni di morte. In uno di quei viaggi, mentre era alla guida della macchina p. Angelo non s'accorse che l'amico p. Rosolino gli era morto accanto.
Rettore a Tavernerio e confessore
In seguito è stato rettore della comunità saveriana di Pegli e poi fu destinato a Tavernerio dove è stato rettore ed economo, prestando il suo ministero sacerdotale missionario nelle parrocchie del comasco e della Svizzera per oltre trent'anni. A Tavernerio assistette alla malattia e alla morte del fratello p. Piero.
Padre Angelo scriveva poco; sapeva tacere. Era schivo a parlare di sé e della sua esperienza missionaria: a questo sopperiva abbondantemente il fratello p. Piero. La natura lo ha dotato di una mente lucida e chiara e di un cuore tenero e comprensivo. Il buon Dio e la Grazia sacerdotale, inoltre, gli hanno conferito i doni dell'amicizia e del consiglio, ricercato da molti fedeli come direttore spirituale e confessore. Fu sempre circondato dall'affetto e dalle cure dei confratelli e dei suoi familiari che lo hanno sempre aiutato e sostenuto.
Come sul molo di Jakarta...
Addio p. Angelo! Nella ricorrenza dei tuo sessantesimo anno di ordinazione sacerdotale nel 2007 ti avevo augurato questo: "Sia la tua vita una giovinezza donata a Dio nei tuoi fratelli, una giovinezza che si prolunghi fino al cielo". Hai raggiunto il cielo dove ti ha accolto certamente tuo fratello Piero e ti avrà raccontato una barzelletta con quel suo sorriso che ha ritmato gli avvenimenti della vostre esistenze. Ricordati del tuo paese, di tutte le famiglie e amici che hai conosciuto nel tuo pellegrinare di missionario ai quali hai donato pace e serenità; prega per chi ti sei fatto umile servo. Intercedi la benedizione della Madonna, della quale sei stato devoto e presso la statua della quale ti raccoglievi a pregare sferruzzando il rosario nel nostro parco.
Quando verrò lassù, ricevimi come quando sul molo del porto di Jakarta mi hai accolto nel tuo fraterno abbraccio. Arrivederci in cielo!