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Sant'Antioco ha intitolato la piazza antistante il Museo del Bisso, nel cuore del centro storico della città, al concittadino padre Bruno Orrù, missionario saveriano scomparso il 31 marzo 2011 dopo un'intera vita donata ai fratelli più poveri negli Stati Uniti e in Indonesia.

C'era tutto il paese!

Alla cerimonia di domenica 1° aprile hanno partecipato familiari e concittadini che non hanno voluto mancare, forse perché in fondo al cuore molti serbavano ancora tante parole che avrebbero voluto dirgli. Il sindaco Mario Carongiu ha letto la motivazione della dedica, il parroco don Demetrio ha benedetto il titolo della lapide e coloro che la leggono, per vivere la sua missione altruista. La sorella di p. Bruno, suor Caterina, ha detto al telefono che il nome di suo fratello dev'essere ricordato anche nel cuore, non solo su una targa collocata ai bordi di una via del paese.

"L'emozione non ha voce...", dice una canzone, e allora noi proviamo a scriverle quelle parole, certi che il nostro p. Bruno le leggerà tutte d'un fiato come faceva un tempo con le lettere che ci scambiavamo.

"Sei stato uno di noi, con noi"

"Caro padre Bruno, in quella piazzetta che abbiamo fortemente voluto intitolare a te, la sensazione che tu fossi lì con noi l'abbiamo avuta in tanti. «Un uomo che ha speso tutta la vita per gli altri, testimoniando nel modo migliore la fede cristiana», ha detto il sindaco. È vero! Però, per noi che abbiamo ricevuto il dono della tua amicizia e che continuiamo a volerti bene come sempre, non si tratta solo di un omaggio dovuto, ma è molto di più! È riconoscerti vero maestro di vita, che non ha mai avuto bisogno di salire in cattedra per essere ascoltato, perché sei stato uno di noi, con noi! Eri sempre pronto a spronarci quando ci sembrava di non farcela, a incoraggiarci quando lo sconforto prevaleva, a scommettere ancora in noi quando neanche noi ci credevamo più, a riavvicinarci alla preghiera e alla riscoperta dell'amore di Dio, quando egoismo e indifferenza ci indicavano altre strade...

Per tutto questo, e per quanto farai ancor di più da lassù, il nostro umile, sincero, profondo grazie! D'ora in poi, quando passeremo in piazza davanti a quella targa che ricorda l'intitolazione a te, con un sorriso e gli occhi rivolti al cielo, per un attimo ci sembrerà di incontrare ancora il tuo sguardo e ci verrà spontaneo rivolgerci a Dio Padre, per averti scelto come suo "partner" ideale in questo rapido volo che è la vita".



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