Padre Ceresoli dal Brasile
Ci sono notizie che danno gioia. Come quella, ad esempio, che ho letto su questo giornale a pagina 7 di dicembre 2009: "Quando un piccolo progetto riceve più di quanto serve alla sua realizzazione, le offerte in eccedenza verranno trasferite a quei progetti che non sono ancora completati". La notizia non solo mi ha recato grande gioia, ma mi ha anche rinfrancato nella speranza. La nostra famiglia missionaria è in buona salute e cammina sulle vie del vangelo.
È bello sentire che un gruppo di discepoli di Cristo realizzano il sogno descritto dagli Atti degli apostoli: "...deponevano tutto ai piedi degli apostoli e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno". Quando il progetto-sogno di una fraternità universale diventa condivisione e la comunione scende al concreto del portafoglio, allora si sta costruendo una nuova società, una convivenza dove il dare e l'avere non sono matematici, ma seguono la logica di Dio: amore e gratuità.
Credo proprio che il nostro beato fondatore gioisca in cielo per questa decisione. Anche io avevo chiesto aiuto nel progetto "una macchina per il maestro". La generosità dei nostri amici ha superato ogni aspettativa; la macchina è stata comprata e quello che arriva in più andrà a un altro bisogno delle missioni.
Diceva il Conforti: "L'uomo riesce sempre a far poco con il molto, mentre Dio fa tutto con il niente".
p. Alfiero Ceresoli, sx, Brasile.