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Me la immagino così: Un inno a Maria, Donna e Madre

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Quando pensiamo alla Madonna, la immaginiamo sempre come Madre di Dio, Immacolata, Regina degli angeli e dei santi. La vediamo costantemente accanto a Gesù o ai piedi della croce, la veneriamo nei grandi santuari come Fatima, Lourdes, Pompei, Medjugorje o nelle tante chiese e cappelle a lei dedicate sparse in Italia e nel mondo.

Mi piace notare che l'Italia comincia e finisce con un santuario: entrando in Italia dall'Austria o dalla Slovenia incontriamo il santuario di Monte Lussari e nel tacco dell'Italia, nel "finibus terrae" in Puglia, troviamo il santuario di Santa Maria di Leuca.

Una bellezza straordinaria

Ma perché pensiamo raramente a quella splendida ragazza che è stata Maria di Nazareth? Insieme a Gioacchino e Anna, Maria ha certamente trascorso una fanciullezza bella, protetta e tanto amata.

A volte, sul volto di una persona si scorgono i segni della sua bontà interiore. Quale straordinaria bellezza doveva trasparire dal volto e nello sguardo di Maria, tempio immacolato di Dio? Giuseppe era tanto innamorato di lei da nascondere il segreto di questa "ragazza madre"; tanto innamorato da accettare senza condizioni di fare da padre putativo al figlio di Maria.

Per ogni donna una nuova vita è fonte di una gioia difficile da descrivere; ma per Maria la sua maternità è stata anche causa di tanti, se non proprio "guai", certamente disagi e preoccupazioni: far nascere il Figlio di Dio in una stalla, abbandonare la casa, i parenti e gli amici, fuggire dalla sua terra e rifugiarsi in un paese straniero in cerca di sicurezza...

Preghiera e sacrificio a Dio

Pensiamo alle giornate di Maria nella casa di Nazareth. Doveva provvedere a due uomini senza l'aiuto di una figlia, senza gli elettrodomestici moderni: andare al pozzo per attingere l'acqua, macinare il grano, impastare e cuocere il pane, fare il bucato, filare il lino e la lana, tessere le tuniche e i mantelli per Gesù e Giuseppe...; e Maria tesseva cosi bene che, come ci racconta il vangelo, i soldati romani non hanno avuto il coraggio di tagliare la tunica del Crocifisso, ma l'hanno tirata a sorte.

Senza dubbio, più di qualche volta, il fumo avrà fatto lacrimare gli occhi di Maria mentre soffiava sul fuoco che non voleva ardere. Facciamo bene a pensare più spesso a lei, donna occupata nelle faccende domestiche.

Per lei, Immacolata e Madre di Dio, tutto ciò che faceva era preghiera e sacrifico a Dio, perché faceva ogni cosa con grandissimo amore. Imitiamola nella nostra vita quotidiana.



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