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P. Dal Forno: “Andate e predicatelo a tutti”

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Un missionario di tre “terre”

La nostra comunità di Udine ha avuto in dono una bella presenza missionari a. Si tratta di p. Roberto Dal Forno, maranese puro sangue, ma con una esperienza missionaria prima in Burundi, poi nel Congo, ed infine in Sardegna, in quel di Cagliari. Tanti "quasi giovani" lo ricorderanno certamente perché ha scorrazzato in tutto il Friuli per quasi 10 anni.

Padre Roberto raccontaci che cosa hai fatto di bello fino a questo punto della tua vita.

"Appena ordinato sacerdote, nel settembre del 1973, sono venuto a lavorare proprio qui in Friuli fino al 1981. Ho cercato di animare in particolare gli adolescenti. Mi stava a cuore proporre loro l'ideale della vocazione missionaria. Tempi belli perché a Udine avevano un bel gruppo di ragazzi che studiavano nel nostro seminario missionario. Facevo volentieri questo servizio, anche se non sono mancate le difficoltà. Tutto veniva superato dal forte desiderio di andare, un giorno, in missione".

Finalmente questo tuo sogno lo hai potuto realizzare. Quando è stato?

"Il Burundi è stata la mia prima missione. Ero contento, anche se la fatica della lingua non ti lasciava in pace. Ma quando ormai cominciavo a raccogliere i primi frutti, dopo cinque anni, ho dovuto lasciare quella nazione ( come del resto altri miei confratelli e sorelle Saveriane) perché "persona non gradita" al governo. Ma non mi sono perso di coraggio. Invece di ritornare in Italia ho chiesto ai Superiori di lavorare in Congo. Sono stato accontentato. Dieci anni di lavoro intenso e di ricchi frutti spirituali.

Ma, ahimè, nell'ottobre del 1996 è scoppiata la guerra dei Grandi Laghi. A quel punto sono rientrato in Italia in attesa di schiarimenti. Anche la mia testa aveva bisogno di un po' di pausa".

E come sono andati gli ultimi anni?

"Dopo un periodo di riposo dalle fatiche e dalle tante immagini di guerra, ho sentito anche il bisogno di aggiornarmi un poco. Ed è proprio in questo clima che i Superiori mi hanno chiesto di lasciare per un po' in disparte l'idea della ripartenza per dare qualche anno di servizio in Italia. Sono finito a Cagliari. Anche qui ho lavorato con gli adolescenti cercando di comunicare loro la bellezza della vocazione missionaria.

Ed ora, caro Roberto, sei venuto di nuovo tra noi, in Friuli. Ne siamo contenti e certa mente tanti sacerdoti e giovani ti rivedranno più che volentieri. E mi pare che hai un compito nuovo: oltre che continuare l'animazione missionaria, devi anche provvedere il "pane quotidiano" per noi missionari. Ma te la caverai bene anche in questo servizio. E non dimenticarti di tanto in tanto di farci gustare il pesce di Marana. Benvenuto, p. Roberto!



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