Il saluto di p. Filippo

Ormai non ci credeva davvero più nessuno. Nelle feste in Casa nostra, cioè da sette anni, da quella degli Amici Benefattori a quella dei Popoli, mi capita va sempre di sentirmi ripetere la stessa domanda: "Padre Filippo, a quando la partenza?". A dir la verità anche il sottoscritto si accorgeva che, mentre il tempo passava e i capelli si facevano sempre più brizzolati, l'orizzonte della partenza si faceva sempre più lontano. Nella comunità di Desio, infatti, mi capitava di vedere vari Saveriani che, arrivati dopo di me in via don Milani 2, avevano anche il coraggio di battermi sulla data della partenza.

In fatto di “saluti”, ero per così dire diventato un "mostro": ogni anno c'era qualcuno che partiva e io sempre pronto a preparare il discorsino di ringraziamento e ad allestire la picco la festicciola prima della partenza. Ed ecco, finalmente, dopo anni di servizio a Desio, a dieci anni dalla mia ordinazione sacerdotale, a trentanove anni dalla nascita, sono in procinto di partire per la Gran Bretagna prima e per il Bangladesh poi.a Londra mi fermerò per un anno: riprenderò lo studio della lingua inglese, per poi spiccare decisamente il volo per il

Bangladesh, del quale avevo già avuto modo di scrivere proprio su questa pagina nel marzo 1997 ad alcuni mesi dal mio breve viaggio premio in quella terra. Ero rimasto colpito dai molti e grandi valori di quel Paese: l'ospitalità, il senso del sacro, il gusto poetico, la serenità di fronte alle molte calamità; una terra conosciuta dai più quasi esclusivamente per la sua povertà, per le molte inondazioni, per la sovrappopolazione.

Avevo avuto modo di parlare con tanti missionari che vi operavano intuendo che, in un Paese musulmano come quello del Bangladesh, la prima via della missione non era certo quella dei molti battesimi, ma della testimonianza discreta e silenziosa del Signore Gesù e del suo amore per tutti.

Ora, a poco tempo dalla mia partenza, sento di dovere ringraziare tutti coloro che ho incontrato e conosciuto in questi anni di presenza a Desio. Tutti voi, religiosi e studenti della comunità di Desio con le sorelle di s. Gemma, per l'amicizia, la fraternità e la testimonianza di fede e servizio generoso; tutti voi amici che, lavorando fianco a fianco, mi avete sempre accolto così come sono; tutti voi amici e benefattori per il grande affetto e la grande stima che avete sempre manifestato nei confronti di noi missionari; tutti voi giovani con i quali ho camminato in questi anni per la vostra grande voglia di vita e di donazione; tutti voi del Laicato saveriano per avermi mostrato che la missione non è un'esclusiva dei soli addetti ai lavori; tutti voi amici dei Gruppi Missionari per il vostro impegno generoso e la vostra tenacia nell'animazione missionaria delle vostre comunità cristiane; tutti voi amici dei gruppi di solidarietà per aver saputo indicare, con il vostro esempio, l'importanza di nuovi stili di vita improntati alla giustizia e alla solidarietà; tutti voi sacerdoti della zona per la fraternità sacerdotale e per la stima che mi avete donato; tutti voi gente delle parrocchie che ho incontrato nell'esercizio del mio ministero sacerdotale per avermi regalato la vostra testimonianza di fede; tutti voi ammalati che, cercando di donare una parola di consolazione e di conforto, mi avete arricchito con la vostra serenità e la vostra paziente preghiera.

A tutti voi assicuro il mio ricordo costante e la certezza di rimanere sempre in "rete" e, finalmente in partenza, domando una preghiera. Il Signore Gesù ci faccia sempre dono del suo Spirito per testimoniarlo fino agli estremi confini della terra. Immensamente grato a tutti voi