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P. Chiarelli: La chiesa diventi missionaria

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In Brasile ci sono anche gruppi ostili

Padre Giuseppe Chiarelli, originario di Martina Franca, in provincia di Taranto, è missionario in Brasile del Sud, nella Diocesi di Londrina, dal 1980. È tornato in famiglia per una breve vacanza. Un'occasione buona per farlo parlare sulla sua attività missionaria. Ci aiuta a conoscere meglio la situazione religiosa, sociale e politica del Brasile di oggi.

Sono venuto a casa per due mesi di riposo. Poi tornerò in Brasile. Con altri otto missionari saveriani, siamo a servizio della chiesa diocesana di Londrina.

Nel seminario saveriano

Di che cosa mi occupo? Durante la settimana, lavoro in seminario, nella formazione dei giovani brasiliani che si preparano a diventare missionari saveriani. Impegnarsi per le vocazioni è una cosa bella, grande e urgente. In Brasile, infatti, le vocazioni sono ancora poche, purtroppo. La nostra speranza per il futuro è che sempre più giovani rispondano generosamente alla chiamata di Dio per servire la chiesa e l'umanità.

La gente, ricchi e poveri, vengono volentieri in aiuto del seminario. Grazie a questa solidarietà del popolo cristiano, il nostro seminario non ha più bisogno di aiuti esterni per le spese ordinarie.

Fine settimana in periferia

Ogni fine settimana, invece, vado ad aiutare i confratelli che lavorano nella parrocchia di Cristo Operaio, nella periferia della città di Londrina. Sotto l'aspetto spirituale, la partecipazione della nostra gente è molto vivace. Veramente! Lo spirito di festa è molto vivo tra i brasiliani, anche nella liturgia. In tutte le chiese ogni celebrazione liturgica viene accompagnata con canti, chitarre o altri strumenti musicali del luogo.

Di preferenza, nei raduni di preghiera, amano esprimersi con il canto. Diceva sant' Agostino che chi canta prega due volte. I brasiliani ci credono! I catechisti, i ministri straordinari dell'Eucaristia ed i diaconi preparano e presiedono con zelo la liturgia della domenica, in tutte le comunità dove la Messa non viene celebrata, per mancanza di sacerdoti.

Per la missione universale

Tutti noi saveriani, presenti nelle diverse diocesi del Brasile, siamo a disposizione dei vescovi per il servizio pastorale. I nostri rapporti con i vescovi e i sacerdoti sono molto buoni. I vescovi sono contenti che noi saveriani li aiutiamo a far crescere nei fedeli la coscienza missionaria.

Ogni chiesa locale deve respirare all' unisono con la chiesa universale, alzando lo sguardo anche sui valori e sui problemi delle chiese sorelle dell'Africa e dell'Asia. Con questa visione della chiesa universale, anche i vescovi, che si prendono cura della pastorale nelle proprie diocesi, possono sentirsi veri successori degli apostoli per il mondo intero.

Gruppi ostili e massoneria

La chiesa cattolica e i missionari godono del rispetto e dell’affetto della gente. Anche la persona del Papa, che si presenta al mondo intero con grande coraggio e autorevolezza, è generalmente rispettata.

Ma esistono alcuni gruppi occulti che sono ostili alla chiesa cattolica. Esiste anche la massoneria, che non favorisce la chiesa, anzi la ostacola. E lo fa con il grande potere economico che ha. I giornali e i mezzi di comunicazione controllati dai massoni vanno sempre a cercare il pelo nell'uovo.

Tutte le volte che succede qualcosa nella chiesa, sono là come gli avvoltoi; insistono sempre sugli aspetti negativi. Da qualche anno, stanno guadagnando terreno anche le tante sette protestanti. Alcune di esse stanno diventando potenti anche politicamente . Per esempio, la setta chiamata "chiesa universale ", fondata dal brasiliano Massedo, è già riuscita ad avere in parlamento trenta rappresentanti, tra deputati e senatori.

Contrasti e speranze in Brasile

Dal punto di vista sociale, non mancano i problemi di grave povertà, anche perché il tasso di disoccupazione è alto. Si calcola che il 20% della popolazione brasiliana soffre la fame.

Pochi ricchi, tanti poveri

Il Brasile è un paese ricco di risorse. Ma i contrasti tra poveri e ricchi si vedono a prima vista. L'impressione è che le maggiori ricchezze economiche del paese siano, una parte in mano alle multinazionali e l'altra parte nelle mani di pochi latifondisti, proprietari delle terre brasiliane. C'è la classe dei ricchi, che è ricchissima; e c'è la stragrande maggioranza della gente, poverissima.

Manca completamente la classe intermedia. Verso gli Usa i brasiliani , come anche altre nazioni dell' America latina, provano un senso misto di ammirazione e rabbia. La gente si sente sfruttata in casa propria.

La gente spera nel presidente Lula

Il presedente Lula è stato accolto bene dalla gente e dalla chiesa. Ha una forte sensibilità verso i problemi sociali. È una persona che ispira fiducia e la gente spera che, con il presidente Lula, il Brasile riesca a migliorare la qualità della vita dei più bisognosi. Il presidente ha promesso di cancellare dal paese, entro breve tempo, la piaga della fame.

A dire il vero, la gente è già un po' delusa, perché vorrebbe che le cose si risolvessero in fretta. I progetti di riforma sono rallentati da problemi sia interni che internazionali. Cambiare in meglio non è facile; gli ostacoli da affrontare e superare sono tanti e complessi.

Cerchiamo di aiutare i poveri

Più che lo Stato sono le amministrazioni locali che partecipano alle iniziative sociali, per portare sollievo e assistenza in tutte queste gravi situazioni. Le comunità cristiane fanno il possibile per aiutare i poveri.

Nella nostra parrocchia di Cristo Operaio, per esempio, la San Vincenzo de' Paoli dispone di una cassa, in cui vengono raccolti gli aiuti spontanei della gente. Così vengono aiutate 350 famiglie tra le più povere. C'è poi il problema dei bambini di strada, ma nella nostra zona è un fenomeno molto ridotto rispetto a quello che si verifica nella città di San Paolo. Da noi i bambini vengono convogliati nei centri parrocchiali per mangiare e lavarsi; ma poi, per dormire, tornano quasi tutti nelle proprie famiglie.



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