Luminoso esempio di Missionarietà
Tema del "Paginone" di questo numero: "Il beato Conforti nel mondo missionario"
I missionari del beato Conforti si impegnano a seguirne l'esempio, a vivere la sua spiritualità, ad attuare il suo carisma, dono dello Spirito alla chiesa e all'umanità. Essi ne propongono l'esempio e il modello anche alle comunità cristiane, in Italia e nel mondo. In questa pagina, presentiamo alcune iniziative che hanno preso forma nelle missioni saveriane.
Il Papa, nel messaggio rivolto ai saveriani e ai devoti del beato Conforti, riuniti nella basilica di san Paolo a Roma (18 marzo 1996), ha presentato in modo semplice e felice la sua icona.
“La divina Provvidenza ha voluto che il beato Conforti sperimentasse tutta la forza e l'urgenza della missione alle genti e la responsabilità nei confronti della chiesa di cui era pastore. Questa tensione apostolica si rivelò in lui particolarmente feconda, così che la chiesa intera può riconoscere nella sua esistenza un luminoso esempio di missionarietà, pienamente “pastorale” e “cattolica”, costituita cioè dalla costante ed equilibrata cooperazione tra comunione e missione, tra cura della comunità e slancio verso quanti non ne fanno ancora parte.
La fede si accresce donandola: così si potrebbe riassumere la testimonianza e l'insegnamento di Guido Conforti. All'inizio del terzo millennio, quando gli effetti del secolarismo si sono ormai ampiamente diffusi in tutta Europa e tendono a imporsi nelle culture del mondo intero, egli ci insegna a rispondere a questa sfida con l'educazione alla missionarietà, orientando la gente - come diceva lui - «a cooperare alla propagazione della fede per conservare e far rifiorire la fede stessa in mezzo alle nostre popolazioni».
Oggi, mentre la chiesa percorre le vie della nuova evangelizzazione, risuonano più che mai attuali e urgenti le parole del vescovo missionario: «Tutti dunque facciamoci apostoli, perché tutti lo possiamo e lo dobbiamo, nello stato e nella condizione in cui la divina Provvidenza ci ha collocati»”.
Giovanni Paolo II.