La Trinità, il Conforti e la cultura
Ho avuto soddisfazioni immense in tutti i campi e non posso che ringraziare la SS. Trinità per la forza che mi ha dato. Il primo dono che ho ricevuto è stato quello dell’alpinismo, oltre a quello del ciclismo. Nel campo della filosofia ho avuto la fortuna di fare la tesi di laurea nell’università di Harvard (Usa) dal titolo, “Il principio dell’analogia nella teologia protestante e cattolica”.
La mia carica giornaliera
In seguito, ho insegnato agli studenti saveriani, prima a Desio e poi a Tavernerio. A Roma, all’università Urbaniana, ho insegnato filosofia medioevale per oltre 40 anni. La SS. Trinità è il mistero che mi ha affascinato di più. Ogni giorno, al mattino, il mio primo pensiero va alla SS. Trinità. Questa presenza di Dio mi dà la carica per superarmi e vincere le difficoltà.
Il teologo che ha definito più di tutti il mistero Trinitario è sant’Agostino, il quale ha riconosciuto che si tratta di una triplice relazione. Dio in tre Persone che si amano: il Padre (l’Amante), il Figlio (l’Amato) e lo Spirito santo (l’Amore).
Il bacio dell’Amore tra Padre e Figlio è lo Spirito Santo: è un mistero radioso! La nostra vita cambierebbe radicalmente se scoprissimo di più questo meraviglioso mistero che ci avvolge.
Gesù, modello da imitare
Quello che più ho apprezzato del nostro fondatore, san Guido Conforti, è di aver scritto pagine di rara bellezza e profondità sull’esemplarità di Cristo. Conforti ha sottolineato, nel Maestro, il suo essere esempio di vita per noi. E così facendo ci ha offerto qualcosa di nuovo e una ricchezza di pensiero strepitoso.
In tal modo, ogni persona sente Cristo come modello di vita, che può essere seguito e imitato in tutti i campi. Non solo, ma anche come Qualcuno che è vicino a noi, che ci accompagna e ci incoraggia ad andare avanti in ogni istante, nonostante le difficoltà.
Un tema aperto e globale
Una delle mie opere ha per titolo, “Una nuova cultura per una nuova società”. La cultura è la forma della società; essa comprende i valori, i costumi, le abitudini e il linguaggio. Una società, quando si globalizza, deve aggiornare tutti questi aspetti.
Un giorno il cardinal Tomko doveva fare una relazione sulla cultura a Bruxelles e si rivolse a me. Gli dissi: “Questa sera vado a fare un giro in bicicletta”. Sono andato sulla Cassia, ho fatto un centinaio di chilometri, e così ci ho pensato su. Tornato dal giro in bici, gli ho preparato la relazione.
Quello della cultura era uno dei temi forti e io avevo vari elementi su cui riflettere. La cultura è un tema molto aperto, globale, che coinvolge interamente l’uomo.