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La bellezza salverà il mondo

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Il titolo dell'articolo è anche il tema del primo campo che ci ha visti impegnati all'inizio dell'estate. È l'affermazione dello scrittore Dostoevskij e un po' è stato lo spirito che ha guidato la partecipazione agli altri campi estivi. Sono state tutte occasioni per scoprire la bellezza come manifestazione di Dio Trinità e di farla trionfare.

La via migliore

Crediamo, infatti, che il tema della bellezza possa aiutarci a esprimere meglio lo spirito che san Guido Conforti voleva comunicare attraverso le cinque caratteristiche della spiritualità saveriana: il cristocentrismo, il volto umano, lo spirito di famiglia, la consacrazione e la missione.

In un momento in cui sembra valere il detto "non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace", abbiamo voluto riaffermare che oggi, la via per indagare Dio con i giovani è proprio quella della bellezza.

Dio è bello?

Per questo, la prima caratteristica è stata presentata come "la bellezza del volto di Cristo". Si può dire che "Dio è bello"? Se la bellezza è armonia che non lascia insensibile chi la guarda, che crea stupore e permette di farne l'esperienza nel più profondo, allora abbiamo scoperto che la persona di Cristo, nella sua armonia di pensiero, agire ed essere, manifesta una bellezza originaria che nulla può regalare.

Infatti, Cristo, uomo perfetto, è immagine del Padre. Cristo è bello perché realizza la volontà del Padre, e così facendo corrisponde pienamente al sogno che il Padre ha per lui e per noi tutti.

Una scintilla da scoprire

La seconda caratteristica ci permette di parlare della bellezza del volto umano. Se noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, significa che in ognuno di noi Dio ha posto una scintilla della sua bellezza.  Non siamo belli solo perché abbiamo il corpo scolpito secondo alcuni canoni sociali. L'uomo è bello perché partecipa della bellezza originaria di Dio, perché in lui Dio ha voluto sognare alla grande. Si tratta dunque di scoprire quella scintilla di bellezza, che rende armonica la nostra persona e che appartiene solo a noi.

Essere famiglia

La bellezza di essere famiglia è la formulazione dello spirito di famiglia che Conforti desiderava per i suoi figli e figlie. È solo vivendo e prodigandosi per gli altri che si riesce a creare una famiglia, una comunità "dove mettevano tutto in comune". Solo così potremo rendere presente Dio in mezzo agli altri, perché si potrà dire: "guardate come si vogliono bene!".

È solo nella comunione che Dio si rende evidente agli occhi di chi non lo conosce. È solo nell'unità delle diverse bellezze che Dio si fa chiaramente vedere. È solo mettendo insieme tutte le singole bellezze che si rende presente la bellezza del volto di Dio.

Un'estate di... indagini

La quarta caratteristica, la consacrazione, è tradotta come la bellezza di scegliere. Per poter riprodurre quell'armonia che è propria di Dio, bisogna fare delle scelte, bisogna scegliere come giocare i talenti che Dio ci ha dato; bisogna scegliere se giocarli con lui.

Consacrarsi significa affermare che la bellezza è una questione di autenticità e di corrispondenza alla verità, di armonia con la verità del proprio essere, con la verità del sogno di Dio su di noi. Una persona è tanto più bella quanto risponde ogni giorno con il suo agire alla domanda: perché sono stata creata? La vita consacrata vuole affermare questo valore ogni giorno: la bellezza di appartenere solo a Dio attraverso il servizio degli altri.

L'ultima bellezza è quella dell'annuncio: la missione. La bellezza di essere testimoni di quell'armonia che si può trovare solo in Dio, perché quando si è stati sedotti dal Signore annunciare che Dio è bello e che solo in lui la nostra bellezza trova il suo sbocco migliore, diventa come un fuoco divorante al quale non si può resistere.

Possiamo dunque dire che la nostra estate di animazione è stata una lunga indagine su quale bellezza salverà il mondo, su quale bellezza renderà il mondo migliore. Non sarà sicuramente quella di una moltitudine di corpi messi in mostra, ma quella di una vita autentica, perché in armonia con la verità di ciò che siamo: figli di un Dio bello, chiamati a realizzare il sogno del Padre su di noi, fatti per amare, fatti per la comunione.

È bello quel che corrisponde alla verità della sua origine. E la verità sarà il tema della nostra prossima indagine, forse!



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