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Margherita e Gigi, Giusi e Betti

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Papa Francesco mostra a tutti quanto è bello guardare in faccia i piccoli e abbracciare i sofferenti. Il vangelo dei suoi gesti semina gioia là dove regna l’indifferenza. Mi piace porre il vangelo missionario di papa Francesco ai blocchi di partenza delle vie che percorrerò nei prossimi dodici mesi. In questo senso mi aiuta l’esperienza della signora Margherita e di suo marito Gigi.

Al quinto piano del condominio

Margherita e Gigi sono in pensione. Quando si resero conto dell’impossibilità di avere figli, avevano adottato due fratellini e si erano dedicati interamente alla loro crescita, finché la vita li ha portati altrove. Ora abitano al quinto piano di un condominio.

L’anno scorso, vicino a loro era venuta ad abitare una coppia giovane, con una bimba che già camminava. Un sabato mattina, la nuova inquilina suona il campanello di Gigi e Margherita. “Sono la vostra vicina di casa. Mi chiamo Giusi e sono un’insegnante; il mio compagno fa l’autista. La settimana prossima inizierò una supplenza scolastica e mi trovo nella necessità di chiedervi se, durante le ore in cui tutti due siamo assenti, vi fosse possibile custodire la nostra piccola.

Betti è dolce e vi solleciterà con i suoi mille perché”.

La fame di vita nel cuore

Il signor Gigi guarda negli occhi la signora Margherita e le chiede: “Vuoi che inauguriamo l’esperienza della nipotina adottata?”. Così, ogni mattina Betti restava incantata a guardare Gigi mentre dava cibo e acqua ai canarini della gabbia. E poi seguiva ovunque Margherita, mentre metteva in ordine la casa. E intanto la sollecitava continuamente con nuovi “perché”.

Un giorno all’improvviso, la piccola Betti si rivolge a Margherita: “Come si chiama l’uomo sulla parete dietro il lettone?”. “Si chiama Gesù”. “Mi racconti la sua storia?”. E Margherita inizia a raccontare la vita di Gesù. Il giorno seguente Gigi accompagna Betti in chiesa, “perché lì Gesù è molto più grande di questo e lo potrai osservare meglio”. Con il passare dei giorni, Betti vuole imparare a recitare l’Ave Maria ad alta voce, insieme a Margherita.

Una sera suona il campanello di casa. Gigi e Margherita trovano Giusi e il suo compagno:

“Nostra figlia ci ha fatto piangere di gioia. Ci ha raccontato la storia di Gesù. Ci ha detto che l’avete accompagnata in chiesa.

Ha voluto insegnare anche a noi come si fa il segno della croce e come si recita l’Ave Maria…

Non abbiamo parole per ringraziarvi; senza il vostro aiuto avremmo continuato a dare a Betti tante cose da mangiare, senza nutrire la fame di vita che sente nel cuore”.



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