La bellezza che illumina la notte
Gli auguri di padre Agostino Rigon ai lettori ed amici
"La vita di Gesù è stata una vita bella! Una vita umanamente bella. È stata la vita di un uomo povero, certo, ma sempre una vita dignitosa; una vita impegnata, sì, ma in cui c’era la possibilità di cogliere la bellezza della natura, degli uomini, degli eventi quotidiani.
Gesù non ha vissuto isolato: conduceva una vita in comune con fratelli e sorelle che lo seguivano e l’esperienza affettiva che viveva con loro era così intensa da giungere a chiamarli "amici". Gesù aveva amici veri, cari al suo cuore, come Marta, Maria e Lazzaro, persone amate presso cui sostare, riposarsi e ristorarsi, vivendo l’avventura di chi conosce lo scambio dell’amore fraterno.
Sì, Gesù insegnava ai discepoli, predicava alle folle, si chinava sui malati e liberava gli indemoniati, ma mai la sua vita contraddisse il segno della bellezza". Così si esprime il monaco Enzo Bianchi.
Gesù ebbe una vita felice. Perché la vita di Gesù è stata una vita ricolma di senso.
Infatti, solo chi conosce una ragione per cui vale la pena dare la vita conosce anche una ragione per cui vale la pena vivere. Gesù questa ragione l’aveva. Più volte ha affermato di voler dare la vita per i fratelli, gli amici, gli altri. Questo dava senso alla sua vita, rendendola una missione in piena obbedienza amorosa al Padre. Così, nella pienezza di senso che viene dall’amore, anche la croce poteva essere accolta con serenità. Non è la croce, infatti, che ha reso grande Gesù; è Gesù che ha dato significato alla croce!
Alla luce della vita di Gesù, appaiono chiare e provocanti le parole dell’Apostolo che risuoneranno per noi nella notte di Natale: "si è manifestata la grazia di Dio per insegnarci a vivere in questo mondo" (Tito 2,11).
Cosa significano queste parole per noi cristiani e missionari?
In questo tempo segnato da tragedie umane laceranti, da guerre "preventive" e terrorismo diffuso (a cui ci opponiamo con tutte le nostre forze), la nascita di Gesù insegna a noi cristiani e missionari che deve tornare presto a brillare la vita bella di Gesù. Siamo chiamati urgentemente "a mostrare agli uomini del nostro tempo che Cristo, il Cristo sempre vivente nella chiesa, è il Salvatore del mondo" (Paolo VI).
Questa è la nostra missione: mostrare il volto luminoso di Gesù, prototipo dell’umanità, il maestro, il fratello, il redentore, il profeta, l’amico di ogni uomo e di ogni tempo.
Per questo Natale, a tutti voi, amiche ed amici, auguro la "bellezza":
Abbiate la bellezza di chi sa donare e ricevere tenerezza: essa diventerà luce che fa indietreggiare l’oscurità di ogni notte.
Abbiate la bellezza di Cristo presente in voi: se camminate assieme a lui, nessuna notte potrà più impadronirsi di voi.
Abbiate la bellezza che viene dalla gioia della condivisione. Se fratelli e sorelle ritrovano per mezzo vostro la loro dignità, voi diventate luce e la notte perderà il suo potere sulla terra!
Vi auguro, infine, la bellezza che viene dal dialogo ristabilito. Perché quando coloro che sono separati, incontrandovi, si parleranno, allora il giorno comincerà a danzare sulle macerie della notte!
La bellezza dell’Emmanuele brilli costantemente in mezzo a voi!
- p. Agostino Rigon sx.
superiore dei Saveriani in Italia