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Incontro tra cristianesimo e culture primitive

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In marzo si è svolto presso il Centro Pastorale il sesto appuntamento del corso "I sabati della missione" sul tema Mentawai: l'incontro tra cristianesimo e culture primitive" trattato da p. Stefano Coronese, missionario Saveriano per tanti anni in Indonesia. Il relatore ha mostrato come sia possibile un incontro tra le civiltà indigene e la religione cristiana.

Indonesia: quinta nazione più popolata del mondo, oltre duecento milioni di abitanti. Su una superficie di 1.919.443 Km2 che si estende dalla Malesia alla Nuova Guinea. L'arcipelago più vasto della terra composto da migliaia di isole, tra cui le Mentawai. Un mosaico di etnie, civiltà, lingue e religioni: induismo, buddismo, cristianesimo e islam, diventato repubblica indipendente il 17 agosto 1945, dopo tre secoli di colonizzazione  olandese.

Simbolo dell'Indonesia è un'aquila stilizzata, la cavalcatura della Trimurti, ricca di significati e portante sul petto gli articoli fondamentali della Costituzione indonesiana: credenza nell'unico vero Dio ( ogni indonesiano è credente); sovranità popolare; benessere sociale per tutti; unità del popolo. Tra le zampe tiene la scritta in sanscrito, la lingua originaria, "Unità nella diversità".

Tante isole diverse l'una dall'altra: dramma della convivenza civile. La politica coloniale dell'Olanda ha permesso agli indonesiani di conservare le molteplici identità culturali e politiche in libertà. L'avvento del potere centrale causò tensioni accentuate da una inadeguata politica e da una grave inflazione: scoppiarono le rivolte e i massacri. Ancor oggi persistono focolai di violenza, di intolleranza e di ribellione.

In questo panorama si collocano le isole minori Mentawai, dove negli anni '50 arrivarono alcuni missionari Saveriani scacciati dalla Cina di Mao, trovandovi già diffuso il protestantesimo luterano. Il cattolicesimo nacque in seno al cristianesimo: molti protestanti diventarono cattolici. Padre Stefano ha parlato con tenerezza degli indigeni mentawaiani, sempre sorridenti, dall'animo semplice e felice, e della filosofia di vita basata sull'armonia. Un popolo incline ad accogli ere l'annuncio cristiano. In questo "ultimo paradiso" dalla tradizionale religione animista il mondo è un insieme di esseri viventi in relazione rispettosa ed armoniosa, senza gerarchie di potere e di sfruttamento tra uomo e uomo e tra uomo e ambiente.

L'Urna è non solo la casa, centro della vita sociale, ma anche il clan, unito dalla solidarietà. L'anima dell'uomo, per vivere bene con il proprio corpo, necessita di pace, gioia, bellezza, buon cibo e feste rituali che accompagnano gli avvenimenti significativi quotidiani.

Quando non si rispetta la reciprocità con gli esseri viventi si rompe l'equilibrio delle "forze". La malattia e la morte sono segni di frattura. Il Kerei, lo sciamano, e il Rimata, il responsabile dei riti, intervengono per ricomporre l'armonia. La scuola è stata istituita da poco; 50 anni fa nelle Mentawai non esisteva la scrittura: ancor oggi la maestra principale rimane la vita, l'esperienza. I missionari aiutano questi fratelli poveri con i mezzi e le conoscenze della scienza, della tecnica e dell'istruzione; ma salvano la loro tradizione ricca di saggezza, di poesia e di stupende leggende.

Il cristianesimo, la religione della salvezza, salva le culture, i popoli ed ogni individuo nella sua integrità umana e relazionale. L'accoglienza di Cristo, poi, perfeziona l'esistenza.

p.Stefano Coronese

Padre Stefano trova importante il compito dei missionari di riferirci queste realtà a noi sconosciute per essere in sintonia con tutti formando nel mondo, tra le tante diversità, una sola famiglia.



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