Caro direttore, invio un piccolo pensiero per il “progetto 7 / 2014”, raccogliendo la proposta pubblicata su questo mensile in soccorso per l’emergenza Ebola in Sierra Leone, dove la situazione è disperata. Molti che potrebbero fare qualcosa forse non lo fanno, e qui mi viene in mente una frase sentita: “Non da chi non ha niente, ma da chi non ama”. Chiedo una preghiera per la mamma e per una ragazza che mi vuole bene…
Paolo, Mediano (Parma)
Come referente del comitato “Amici della Sierra Leone” in Brianza, informo che all’inizio di dicembre abbiamo inviato un container con due autoambulanze e materiale igienico/sanitario, carrozzine, letti, stivali, sapone in pezzi, mascherine, guanti eccetera, per aiutare a combattere l'Ebola. La nave è partita da Genova e arriverà a Freetwon per fine dicembre.
Ci metteremo in contatto anche con i missionari in zona, per la distribuzione del materiale. Sul giornale ho letto di p. Girolamo Pistoni, ripartito da poco per Makeni; la sua testimonianza ci è stata preziosa, anche per raccogliere fondi nelle parrocchie della Brianza. Sono abbonato a “Missionari Saveriani” e vi sono riconoscente.
Giovanni, Vimercate (MB) - via mail
Cari amici e amiche,
siamo noi missionari ad esservi grandemente riconoscenti, perché siete le mani benefiche della Provvidenza, come anche noi missionari cerchiamo di essere vostre mani fedeli nel distribuire i benefici a chi è nel bisogno, avendo il privilegio di essere “prossimi” a tante persone che Dio ci fa incontrare, conoscere e amare.
In questo modo, la “catena della carità” si allunga e allarga, non per incatenare, ma per liberare coloro che sono nella schiavitù della povertà estrema, della fame, dell’emergenza, offrendo loro una speranza di solidarietà umana e cristiana, che è spesso la migliore testimonianza del vangelo di Cristo.
In particolare, per quanto riguarda il dramma della “emergenza Ebola” nei paesi dell’Africa occidentale, ho cercato di tenervi “aggiornati”, mese per mese, con le testimonianze dei nostri missionari sul posto. Ecco qualche stralcio dell’ultima lettera di p. Carlo Di Sopra dal Sierra Leone.
“Cari amici, la situazione in Sierra Leone non è ancora sotto controllo. Lo stato d’emergenza è stato prolungato. All’inizio anche noi abbiamo avuto paura. Nessuno era preparato a una piaga di questo genere. Si tratta di un nemico silenzioso: basta poco per essere contagiati… Tutti gli stranieri fuggono; solo medici e missionari rimangono qui, perché le nostre motivazioni sono diverse.
Molti di noi, anche i missionari più giovani, sono passati dal panico ad azioni coraggiose, anche se sempre prudenti. Questo trasmette fiducia. Vedendoci, un uomo ha commentato: «Se i missionari sono qui c’è ancora speranza». Un musulmano anziano, dopo la visita dei missionari a una famiglia in quarantena, ha detto: «Dio non ci ha abbandonato, il suo amore ci arriva attraverso la vostra presenza»”.
Grazie per il vostro affetto a noi e all’umanità nel bisogno. Il Signore vi benedica largamente per tutto l’anno 2015 e oltre!
p. Marcello, sx.
