In memoria di Mosè Verzeletti
È deceduto il 3 febbraio nella sua casa di Casaglia il signor Mosè Verzeletti, alle 4.30 del mattino, orario in cui era solito alzarsi per iniziare il lavoro nella stalla. Il figlio saveriano p. Oliviero, alla Messa di commiato, ha voluto ringraziare Dio per il papà. "Per lui sì era sempre sì; no era sempre no; sempre era per sempre; la parola data era data sul serio, senza bisogno di altre conferme. Così era papà Mosè: fedele alla moglie Augusta, a noi figli e alla famiglia, e fedele a Dio nel fare la sua volontà e nella preghiera".
All'omelia, sceso accanto alla bara, p. Oliviero ha ricordato quando all'ospedale ha detto alla sposa e ai tre figli: "Sono malato, lo so. L'unico che mi può guarire è Lui", indicando Gesù Crocifisso. "Papà si è sempre affidato al Signore e non ha avuto paura a lasciar andare me, suo primogenito, offrendomi per la vita missionaria, perché il suo orizzonte della vita era grande e profondo".
Papà Mosè era anche andato in Camerun, a trovare il figlio missionario. "Guardava tutto e tutti con gli occhi del bambino e diventava felice. Contento lo era sempre, anche quando andava nei campi fischiettando, felice del sole, della pioggia, delle stagioni...".
Toccando la bara con la mano, quasi a voler accarezzare ancora il volto del papà, p. Oliviero l'ha salutato con queste parole: "Hai lottato tutta la vita confidando nel Signore e dando a noi figli il dono della fede, di cui tu non ti sei mai vergognato. Grazie, papà, e resta accanto a noi, sempre".