Il nostro piccolo ''sì'' alla missione
Elena Conforto è una giovane saveriana che lavora da una decina d’anni nel sud del Brasile. Ha frequentato per vari anni la nostra comunità di Desio, prima di consacrarsi per la missione.
Scrivere sulla vocazione di nostra figlia Elena e su cosa significhi per noi essere genitori di una missionaria, non è cosa semplice, perché significa ricordare fatti ed eventi di ben vent’anni di vita.
Quel pranzo del 1° maggio…
A mezzogiorno del 1° maggio 1994, mentre eravamo seduti a tavola, Elena ci aveva manifestato la sua intenzione di entrare nella comunità delle saveriane, a Parma. Ricordiamo molto bene quel pranzo, che a fatica siamo riusciti a terminare. Guardandoci negli occhi, abbiamo pronunciato il nostro piccolo “sì” dicendo: “sia fatta la volontà del Signore!”.
Certo, non è stata proprio una sorpresa. Elena frequentava già da quattro anni i saveriani, partecipava ad attività, incontri e ritiri che si tenevano nella loro casa di Desio. Una volta al mese andava anche, a nostra insaputa, dalle saveriane a Parma per un cammino vocazionale.
L’andata e… il ritorno
Ricordiamo molto bene anche la domenica 25 settembre 1994 quando, caricati in macchina baule e valigia, abbiamo percorso il tratto di autostrada da Milano a Parma. Il clima fuori era tipico di una giornata settembrina, ma l'atmosfera interna all'abitacolo era mesta. Elena cercava argomenti per rallegrare un po’ l'ambiente, ma noi guardavamo le immense distese di campi, con gli occhi velati e il cuore che batteva forte…, da spaccare il petto.
Poi, il viaggio di ritorno: Elena ci mancava tanto e ci manca tuttora. Tutti i giorni ci viene chiesto di rinnovare il “sì”, che abbiamo pronunciato quel giorno.
Davanti a queste scelte personali che coinvolgono e sconvolgono un po' la famiglia, sembra che ci venga tolta una parte di noi.
Ed è lì che si mette in gioco anche il nostro rapporto con il Signore; è lì che ci viene chiesto di donare nostra figlia, che si è donata ai fratelli.
"Il Signore ci ha benedetto"
Così, la lontananza e la fatica del non poter condividere la vita quotidiana, diviene occasione di gioia e di ringraziamento al Signore nel sapere che Elena è serena e felice.
E noi genitori chiediamo a Dio di darci sempre forza e coraggio per poterla accompagnare e sostenere nel suo cammino missionario.
Io, mamma Tina, cinque anni fa ho avuto la grazia di andare a trovarla. Ho constatato che il popolo brasiliano è molto ricco di valori e con un grande cuore.
Vediamo in papa Francesco, con i suoi gesti e la sua attenzione verso gli ultimi, i volti e gli sguardi di tante persone che ho incontrato in quel viaggio in Brasile.
Ringraziamo il Signore perché ha benedetto con la sua grazia la nostra casa.
(di: Tina e Giovanni Conforto)