Il missionario pioniere di Bukavu
15 settembre 1906, ore 14
L'abbé Emilio è l'attuale parroco della missione di Cibimbi - Nyangezi
La missione "San Pietro" a Karhongo-Nyangezi è la "missione madre" della diocesi di Bukavu. In realtà, la prima missione era a Lusenda, fondata nel 1901 sulle rive del lago Tanganika. Ma poi questa è stata chiusa a causa della "malattia del sonno" e per la deportazione schiavista, che distruggeva la popolazione. Lo spostamento di luogo avvenne nel 1906.
Nel 1905, i "padri bianchi" Auguste Léopold Hys e Louis Verstraete arrivarono a Nyangezi per una visita di ricognizione. Infatti, il sig. Staname, comandante della zona Ruzizi-Kivu, aveva chiesto la presenza di missionari nel suo territorio. Il capo Nyangezi dona loro la collina di Lukananda, e vi installano una croce. Da allora la collina ha preso il nome di “Calvario”.
Il 3 settembre 1906, il missionario belga p. Joseph Van Der Haeghe, inviato da mons. Roelens, lascia Lusenda per Nyangezi e compie un viaggio di 12 giorni a piedi. È accompagnato da alcuni cristiani della sua missione di partenza. Arriva a Nyangezi il 15 settembre 1906 verso le ore 14. La data del suo arrivo è ritenuta l’inizio ufficiale della missione "San Pietro", nell'attuale diocesi di Bukavu.
Nello svolgere la sua missione p. Joseph trova molte difficoltà: la diffidenza verso "i bianchi" colonizzatori, la difficoltà della lingua mashi, le pratiche e i costumi locali in contrasto con il vangelo, le malattie endemiche e mortali... Egli stesso muore di malaria l’11 novembre 1906, a soli 32 anni di età.
I missionari si sono subito distinti dai colonizzatori, rifiutando la protezione armata e ogni brutalità. Si sono dedicati all'evangelizzazione con le scuole e il catecumenato, con la vicinanza alla gente e i contatti con i capi dei villaggi, con l’assistenza ai malati e la formazione dei catechisti.