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Il grande libro dell'universo

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Recentemente il cardinal Martini ha affermato che "il cuore del vescovo si dilata a misura del compito ricevuto, e la sua vita cambia" (CorrSera 9.10.2011). Possiamo immaginare come san Guido abbia saputo dilatare il suo cuore a misura del compito che gli veniva affidato.

I suggerimenti del cuore

Fu certamente il cuore a suggerirgli di consacrarsi ed essere consacrato nella basilica di San Paolo fuori le Mura, per essere vescovo di una diocesi e missionario senza confini. Era l'11 giugno 1902. Quel giorno, di primo mattino, san Guido entra nella basilica e si dirige verso l'imponente mosaico di Gesù. Si ferma, rapito, davanti a quel Maestro regale, origine di ogni nostro bene. Gesù era tutto per lui: gli era necessario. E così mette in atto la decisione, a lungo coltivata, di vincolarsi a Dio con i voti di obbedienza, castità, povertà e missione: perché Dio solo merita il dono della nostra persona.

In seguito, san Guido ha solo cercato di riprodurre l'immagine di Gesù in testimonianza di vita. Prima a Ravenna, dove aveva provato a superare antiche tradizioni anarchiche e la resistenza di una parte del clero, che gli remava contro. Poi, ha riprodotto quella maestosa figura di Gesù anche a Parma, tra la sua gente, dove diversi preti si erano lasciati prendere da idee moderniste.

"Sono tutti miei figli"

La conclusione della prima guerra mondiale non aveva portato la pace a Parma. Al contrario, aveva innescato una spirale di turbolenze e disordini. Erano state erette barricate, e la violenza aveva fatto vittime. Il torrente che solca la città da sud a nord, era divenuto la linea del fronte: da una parte gli estremisti socialisti e comunisti; dall'altra le squadre del partito fascista, che sorgeva in quegli anni. San Guido si trova davanti all'invito delle fazioni nemiche a schierarsi sotto la loro bandiera. Lui risponde: "Il vescovo è un padre: sono tutti miei figli".

Un'altra volta si ferma per caricare sulla sua vettura un uomo, abbandonato in fin di vita. Un altro giorno lo informano che, in seguito all'uccisione di un fascista, una rappresaglia sarebbe stata fatta contro la cittadella dei socialisti. Il vescovo Guido sospende la visita pastorale sull'Appennino parmense e rientra in città. Ottiene dal colonnello Italo Balbo di evitare lo scontro. Così fino all'ultima lettera scritta al questore di Parma per segnalare l'aggressione a un giovane dell'azione cattolica. Numerosi sono i fatti che avevano dato grande visibilità alla sua testimonianza di vescovo della gente.

Dio ci parla nell'universo

Monsignor Conforti amava far parlare Dio, per spiegare alla gente che la storia non è fatta solo di decisioni arbitrarie, che non valgono né per il presente né per il futuro. A proposito, è esemplare il discorso dell'8 dicembre 1919 sul libro della creazione, nel quale Dio insegna la grammatica dell'amore.

"Fratelli, noi siamo stati creati nell'estasi e nella felicità dell'amore di Dio... Il mondo, l'universo è un grande libro, fedele espressione del pensiero di Dio. Egli dischiuse sotto i nostri occhi questo gran libro per farsi conoscere, amare e servire... E poiché è l'espressione del pensiero di Dio, rivela un potere infinito, una sapienza infinita, un amore infinito. Il mondo visibile non è che la trasparente corteccia di un mondo invisibile. Felice colui che sa leggere il sublime volume! Un'armonia incessante colpisce le sue orecchie e il suo cuore. Per lui il mondo diventa un tempio. In tutto, dappertutto Dio gli si mostra; si sente colpito da questa presenza maestosa, paterna, santa, terribile e consolatrice. Egli è nostro Padre, potrebbe mai dimenticarci? Felice colui che sa leggere il grande libro dell'universo!".

L'ecologia dell'amore

In "Educare alla vita buona del vangelo" - orientamenti pastorali dei vescovi italiani per il presente decennio pastorale -, è scritto: "Il Creatore, attraverso il libro della creazione, parla a noi e ci mostra i valori veri. Ci dona gli orientamenti fondamentali".

Mi è venuto spontaneo pregare san Guido Conforti: "Torna in mezzo ai nostri vescovi, tra i nostri preti di oggi, santo missionario di una nuova ecologia dell'uomo e della donna, per restituire il futuro rubato ai nostri giovani".



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