Se Dio chiude una porta…
Da alcune settimane faccio parte della comunità saveriana di Desio, una cittadina in Brianza vicino a Milano. Non è stata una scelta caduta dall’alto o improvvisata, ma condivisa e programmata. Da tempo, ormai, vari presbiteri, gruppi di impegno cristiano e singole persone ne erano a conoscenza.
Questo articolo ha lo scopo di incontrare anche persone e lettori che dovessero ricevere la notizia attraverso le pagine di “Missionari Saveriani”.
Passaggio di consegne con p. Manganello
Sono passato da una comunità saveriana ben inserita nel campo ecclesiale e civile, come quella di Salerno, a questa brianzola, che non è da meno. Anche Desio infatti è “compromesso” con varie realtà legate al mondo della chiesa e del volontariato. Conosco da tempo ogni saveriano di Desio e so che anche qui c’è un gruppo consistente di laici saveriani e una comunità aperta al dialogo interreligioso.
“Quando Dio chiude una porta apre un portone”. È una frase che ho sentito varie volte, sia in Brasile che a Salerno. Prenderà il mio posto p. Franco Manganello. Sono stato con lui quasi una settimana, per introdurlo alla conoscenza dei contatti saveriani a Salerno: gruppi di apostolato, parrocchie e persone conosciute durante la mia lunga permanenza. È un passaggio di consegna bene dettagliato. P. Franco, sono sicuro, si troverà certamente a suo agio nella nuova realtà salernitana.
Ringrazio tutto di Salerno
Don Tonino Bello, vescovo e direttore di “Pax Christi”, ripeteva spesso questa riflessione: “Un sacerdote o un aspirante al sacerdozio che non fosse capace oggi di vedere il bene, anche fuori e lontano dalla chiesa, sarebbe meglio non si facesse ordinare, altrimenti sarebbe un sacerdote triste e incapace di vedere positivamente il mondo di oggi”. Questa riflessione mi ha accompagnato durante la mia lunga permanenza a Salerno.
Quante persone non propriamente legate alla chiesa mi hanno dato un grande esempio di altruismo e solidarietà.
Lascio Salerno serenamente, con questo giudizio positivo e spero che mi accompagni anche nella nuova realtà di Desio, sia sul piano religioso, sia su quello umano. Sento il dovere di ringraziare tutti, anzi tutto, di Salerno: i presbiteri e le parrocchie che ho potuto incontrare, i gruppi di apostolato con il quale ho condiviso, per vari anni, un cammino di comune formazione e di approfondimento cristiano.
Che Dio ricompensi tutti con la larghezza di benedizione come Lui solo sa fare.