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Il dono della missione: Gesù è vivo in chi soffre

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Nel nome di Gesù i missionari percorrono sentieri inesplorati per recare e condividere il pane della salvezza per tutti gli uomini.

Aspettando l'incontro gioioso nella casa del Padre, sono contento di partecipare al cammino degli uomini di oggi. Il nostro contesto culturale, segnato da migrazioni, guerre, terrorismo, economia da reinventare, tecnologia... è tanto vicino, per molti aspetti, a quello dei primi cristiani. È un tempo che conosce la caduta delle ideologie, ma anche nuove schiavitù; un tempo che ha bisogno di riscoprire il centro e il senso del proprio cammino.

Il “di più” del vangelo

In questo contesto, vedo ancora più urgente e più bello il dono della missione, il valore dell'itineranza evangelica, l'urgenza di gridare la bellezza del vangelo. È un “di più” che viene dall'alto; una luce che apre al senso intimo delle cose della vita. Più che mai Gesù ci ripete: “sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi”.

Egli ci porta dalla paura alla serenità, dalla solitudine alla comunità, dalla malattia alla sofferenza accettata, dalla chiusura al dono totale di noi stessi, dalla paura della morte alla vita consegnata nelle mani del Padre. L'altro ci appare come un fratello, qualcuno che ci appartiene, in casa o fuori, della stessa o di altra cultura, immigrato o italiano.

Il legame con l'umanità

Da vari anni vivo a Vicomero, alle porte di Parma, tra la gente delle nostre campagne, in una casa che accoglie soprattutto studenti africani. Sono legato alla comunità di Parma, dove vivono i saveriani studenti di teologia. Insieme alla freschezza giovanile, è una comunità che porta il segno della forza di aggregazione del vangelo tra studenti di popoli e culture diverse.

Ma continuo il mio impegno per la missione di Goma, in Congo. Goma è per noi segno di legame, di fraternità con tutta la famiglia umana. È una città provata da molti anni di guerra, per lo sfruttamento delle ricchezze, e recentemente dall'eruzione del vulcano Nyiragongo. C'è una presenza di Dio anche attraverso la missione dei saveriani, sacerdoti e laici: la parrocchia san Francesco Saverio, l'assistenza ai detenuti, le opere a favore dei bambini e dei ragazzi, dei più poveri e dei malati.

Nell'ultima visita a Goma, ho visto l'Eucaristia come un ritorno di Gesù, povero e onnipotente. Egli si immerge ogni giorno nella sofferenza e nelle aspirazioni della gente, con una nuova inondazione di vita.

È questa Presenza il primo dono della missione.



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