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E non si dica: ''morto un papa...''

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Un romano de Roma davanti alla tv l'ho sentito dire in romanaccio: "Mo' ce lèvano pure questo, che "morto un papa se ne fa n'artro". In effetti, la secolare tradizione è rotta una volta per sempre. In modo responsabile, in piena libertà di coscienza, dopo aver molto pregato.

In fondo, il detto romano contiene il senso della speranza, più che della rassegnazione qualunquista. Non vuol dire che "niente cambia; tutto scorre come se niente fosse...". Io lo vedo in modo diverso, e cioè: anche oltre la morte, la vita della chiesa continua con un altro buon pastore, che prende la responsabilità del gregge per condurlo al pascolo in erbe verdeggianti.

Tanti i commenti. Cardinali, vescovi, teologi, opinionisti... hanno commentato in modo autorevole la decisione di papa Benedetto, spesso aggiungendo valutazioni anche sulla situazione della curia e della chiesa. Ma anche tanta gente del popolo - cristiani e non - si sono espressi con parole più semplici e convinte.

Uno tra tanti, è Francesco Totti, il cui commento è stato riportato da Avvenire (del 24 feb.2013). Dopo aver definito il papa come "il capitano della grande squadra; l'uomo che Dio ci manda per rappresentarlo sulla terra", ha detto: "Se il santo padre ha deciso così, certamente è per il bene della chiesa e di tutti noi, e la sua scelta, anche questa volta come sempre, va prima accettata e poi capita". Parole di profondo senso spirituale, perché è l'amore che aiuta a capire.

Tanti i saluti. Nel salutare papa Benedetto, anche a nome dei lettori e amici di "Missionari Saveriani", mi piace riportare le parole dell'anziano papa al giovane arcivescovo di Manila mons. Luis Antonio Tagle, che era scoppiato in lacrime di commozione in San Pietro, all'udire la nomina a cardinale, e che gli aveva chiesto scusa per aver pianto. Il papa, ponendo le sue mani sul volto e abbracciandolo, gli ha risposto: "Nooo, non devi scusarti; nella chiesa abbiamo bisogno di cuore!".

Forse, il pianto del cuore è il sentimento più bello e più opportuno anche per entrare in conclave ed eleggere il nuovo pastore universale!

Tante le preghiere. Possiamo far nostra, per il papa che lascia e per il papa che arriva, la preghiera di fratel Michael Davide.                                              

Signore Gesù, ti preghiamo per il vescovo di Roma e per il suo ministero. La nostra preghiera lo sostenga e lo accompagni nella difficile chiamata a essere pontefice: colui che costruisce ponti, che si pone in ascolto e in dialogo, alla luce del vangelo, per la sua chiesa e per tutti gli uomini di buona volontà. Sia il pontefice, mano sempre tesa, campo seminato, ponte gettato, legame stretto tra diversi, lontani e tutti vicini, testimone dell'abbraccio di un unico Amore. Amen!



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