Come una foresta che cresce… /3, Preghiera e digiuno
Il 24 marzo è una data significativa perché ricorda il martirio di mons. Oscar Romero, vescovo di El Salvador, assassinato nel marzo del 1980 mentre celebrava l'Eucaristia. La parola "martire", in greco, significa: testimone. In questo giorno, la chiesa fa memoria di tutti i martiri dei nostri giorni, discepoli di Gesù, uomini e donne, laici, preti o consacrati del nord e del sud del mondo, che per amore di Cristo e dei loro fratelli e sorelle hanno dato la vita.
Uccisi perché davano fastidio ai potenti di turno e perché, in nome del vangelo, chiedevano giustizia, verità, solidarietà, rispetto di ogni persona e del creato.
Anche questi martiri non fanno rumore; eppure sono numerosi, ogni anno! Sono ventitre i missionari uccisi nel 2011: un vescovo, 15 sacerdoti, un religioso, una suora, due seminaristi e tre laici. Tutte persone che, di fronte alla minaccia e al pericolo, non sono fuggite ma hanno preferito "restare nella speranza", sull'esempio di Cristo che ha amato fino alla fine.
A Taranto, la Giornata dei martiri è stata celebrata nella serata di sabato 24 marzo percorrendo le centrali e affollate vie Di Palma e D'Aquino, scandendo il cammino delle tappe della Via Crucis dei martiri con letture bibliche, testimonianze, preghiere e canti, per arrivare alla chiesa del SS. Crocifisso dove mons. Filippo ci ha accolti e ci ha offerto la sua riflessione. Il vescovo ci ha invitati a fissare lo sguardo su Gesù per imparare, come lui, a dire di "sì" a Dio e agli altri, portando le croci piccole e grandi di ogni giorno.