Il centro missionario di Taranto
Vicino alla cattedrale di S. Cataldo, c’è un palazzo antico. Lì da tanti anni, persone con il cuore grande lavorano per la missione, anzi diventano sempre più missionarie. Il centro missionario ci aiuta a vivere la missione, per incoraggiare l’evangelizzazione e la promozione umana nel mondo.
Coordinamento e formazione
Il responsabile è don Ciro Santopietro, coadiuvato dalla delegata Lina Adinolfi e da tutta una serie di persone. Basta partecipare a un incontro e non bastano le sedie, talmente si è tanti. Il mondo è grande e il nostro cuore ancor di più.
Il centro missionario, prima di tutto, cerca di coordinare le varie realtà missionarie, presenti in diocesi. Oltre ai missionari, ci sono una miriade di gruppi e associazioni che lavorano per le missioni.
Sarebbe bello conoscerli tutti, guardarci in faccia per essere più efficaci e condividere le meraviglie dell’amore di Dio.
Poi naturalmente, il centro promuove la dimensione missionaria della pastorale diocesana. Significativa è stata la veglia missionaria, organizzata insieme all’ufficio della pastorale giovanile. Si lavora nella formazione degli animatori adulti e giovani, perché capiamo che è importante conoscere e sapere.
Insieme si fanno tante belle cose
Non si può dimenticare il laboratorio missionario della “Carità operosa”, dove si fanno lavoretti (bomboniere, braccialetti, ricami...) per recuperare qualche euro da inviare in missione. Interessante è anche l’attività delle pergamene (per nascite e battesimi).
In diocesi, oltre al mese missionario e alla veglia, ci si dà da fare per la festa dell’infanzia missionaria e per la via crucis dei martiri. Anche la collaborazione con Migrantes, soprattutto per la festa dei popoli, è un momento importante. E per finire, è ottima la collaborazione con i saveriani e i missionari della Consolata.
Avremmo piacere di essere più presenti nelle parrocchie e nei gruppi. Per questo siamo disponibili per fare insieme quello che ci dice papa Francesco, cioè aprire sempre più il nostro cuore al mondo intero. Insieme, si possono fare tante belle cose. Il nostro arcivescovo ci ricorda che le vocazioni missionarie sono ancora importanti.
Allora, come diciamo noi, diamoci da fare, con l’aiuto del Signore e con la testimonianza gioiosa di ciascuno di noi.