Catechismo Stra…ordinario
Venerdì 11 maggio, noi ragazzi e ragazze del Catechismo di Stra (Ve), ci siamo incontrati con un missionario saveriano di nome Oliviero. Eravamo dalla seconda elementare alla terza media (almeno 120).
Dopo il giochetto di fare il nodo con un cordino, con un dito o due dita, p. Oliviero ci ha fatto vedere un video sulla giornata di Silvain, che abita in Ciad, in Africa. Abbiamo visto che mangiava due volte al giorno, poi andava a scuola a piedi. La loro scuola era in una capanna senza porte e finestre. Alla fine si recava con il papà a lavorare nei campi. Insieme agli abitanti del villaggio, facevano una riunione con i volontari italiani per vedere come migliorare la vita di ogni giorno. Ci ha colpito vedere che mangiava solo una specie di polenta di miglio, andava a scuola a piedi e la sua classe era molta numerosa (80-100 alunni con un solo maestro). P. Oliviero ci ha detto che, terminata la scuola, quando tornano a casa, i ragazzi puliscono il cortile e la casa e le ragazze vanno ad attingere acqua al fiume o alla fontana del villaggio.
Poi ci è stato chiesto se sapevamo che cosa era il coltan, cioè il materiale con cui sono fatte le batterie dei cellulari, i componenti del computer e della playstation. Questo minerale è scavato da bambini di 5-6 anni nelle miniere a cielo aperto in Congo RD. Per il controllo di questo commercio si scatenano guerre, si provocano distruzioni, fame, malattie. Così pure la mica, che serve per fare i rossetti e cose simili, è scavata da bambini in India. Come nel tempo, ci ricordava, che i bambini cucivano i palloni di calcio e le scarpe (in Indonesia). P. Oliviero ci ha detto di informarci di più su quello che succede nel mondo e di sollecitare i nostri genitori a chiedere spiegazioni.
Alla fine, abbiamo cantato un canto in lingua swahili “Bwana anakuita” (il Signore ti chiama, sempre) e il Padre nostro. L’incontro ci ha fatto riflettere e lo continueremo poi, ascoltando le sue riflessioni durante le celebrazioni di sabato e domenica, su come essere anche noi missionari.