23 settembre 2018: ritorna puntuale la festa annuale per i parenti dei missionari e benefattori. Nella nostra casa di Zelarino, li abbiamo accolti con gioia e a nome della Direzione Generale è venuto padre Eugenio Pulcini, missionario in Messico e Filippine e ora consigliere generale. Almeno 150 persone ci hanno fatto il regalo della loro presenza.
Padre Eugenio, nell’incontro, ha fatto una panoramica delle missioni saveriane, mettendo in evidenza il cambio di stile che devono avere oggi i missionari.
Non vanno più solo per costruire (ospedali, scuole e altre opere sociali), ma si impegnano ad accompagnare questi fratelli e sorelle di ogni parte del mondo per far riscoprire loro la dignità di essere persone e figli di Dio. Poi, nell’omelia della Messa, ha ricordato che il missionario parte, perché è Gesù Cristo che lo ha chiamato ed è Lui che noi testimoniamo, certo facendo anche delle opere concrete.
Il modo è quello che suggerisce il vescovo Tonino Bello, quando dice che l’unico abito liturgico che Gesù ha inventato è il GREMBIULE, utilizzato la sera del Giovedì Santo, invitandoci tutti al SERVIZIO (come ci ricordava il vangelo domenicale).
Ha poi aggiunto che molti oggi si sentono ORGOGLIOSAMENTE EGOISTI, pensando che basta un LIKE (I like Jesus Christ) per dirsi cristiani.
Non basta, e ce lo ricorda bene papa Francesco. Le nostre parole devono diventare fatti, cioè SERVIZIO concreto, umile e continuo verso il fratello (ama il prossimo tuo come te stesso). Terminata la mensa eucaristica, ci si è ritrovati per condividere il cibo, preparato con tanto amore dai volontari che ogni anno non ci fanno mancare il loro servizio e a cui va il nostro grazie dal profondo del cuore.
Un po’ di canti, di ricordi, di “quattro ciacole” in allegria e, naturalmente, l’arrivederci al prossimo anno: Non dimenticatevi: siete sempre i benvenuti in mezzo a noi. (POF)
