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Da Haiti la formula vincente dello sviluppo

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Non ci aspettavamo una buona notizia da Haiti, finora considerato un Paese sull'orlo del collasso e violento, senza prospettive. Decenni di instabilità politica e di dittatura hanno prodotto il Paese più povero delle Americhe, con l'80% della popolazione sotto la soglia della povertà e il 54% in miseria. I 2/3 degli haitiani dipendono dal settore agricolo con coltivazioni di sussistenza.

Quella metà occidentale dell'isola Hispaniola ci fa sapere ora che c'è una formula vincente per uno sviluppo integrale, che parte dal basso ed è ormai consolidata. Ce lo indica l'Instituto Interamericano de Cooperación para la Agricultura (Iica). Ecco gli elementi essenziali del successo:

1. In principio era la donna. Alcune non sanno né leggere né scrivere, ma tutte hanno saputo restituire. Il KrediFanmè riuscito a recuperare fino al 99% dei suoi prestiti. L'economia familiare haitiana ha tre pilastri, tutti fondati sulla donna: coltivazione di prodotti, da vendere al mercato, e investendo il guadagno nell'allevamento di capre, maiali, mucche e qualche volta in altri terreni. Solo le donne possono essere membri del KrediFanm.

2. Microcredito. Il metodo usato da KrediFanm è stao introdotto ad Haiti nel 1994 ai tempi di Jean-Bertrand Aristide, un ex prete salesiano, eletto presidente nel 1990, poco dopo rovesciato da un colpo di stato militare e tornato nel Paese dopo tre anni di esilio. La formula del microcredito haitiano, anche se ispirato alla Grameen Bank di Muhammad Yunus, è unica perché tiene conto degli usi delle donne haitiane, rispettando le loro occupazioni, ambizioni e condizioni. Si iniziò nel Village La Montagne col contributo di $ 200 dato da Iica di Haiti. Il profitto ricavato dalle donne va a soddisfare i bisogni primari della famiglia: cibo, salute, educazione. Sempre e tutto sotto il controllo della donna, non del coniuge.

3. Katel mama è la presidente e tesoriere. Assicura la coesione del gruppo che presta denaro, lo raccoglie, controlla i prezzi al momento della vendita e soprattutto si fa sentire con le sue "figlie" al momento del pagamento. Il katel, l'unità del sistema del microcredito, è formato da cinque membri. Il più piccolo gruppo del KrediFanm quindi ha cinque katel o 25 donne. Prestiti vengono dati a ciascun membro in successione. Una volta al mese il piccolo credito viene erogato a uno dei membri del katel e non ne seguono altri prima che sia stato restituito il precedente. La fiducia e la stima sono gli elementi vitali per partecipare al KrediFanm. Le Mama del katel sottopongono i loro conti all'ajanriral kredit (Ark), agenti locali, anch'esse donne elette dai membri dei katel che conoscono un po' di gestione e matematica, che poi riportano al KrediFanm Group. Insomma il terzo elemento è il sistema democratico. I crediti approvati sono usati solo per attività produttive, non per acquistare beni di consumo. Gli interessi di KrediFanm fin dall'inizio erano bassi, ma le donne subito hanno deciso di aumentarli (da 18 a 24%) per ottenere profitti maggiori. Questo non si è tradotto in una diminuzione di richieste di prestiti.

4. Autofinanziamento. In 14 anni le donne sono riuscite a diventare indipendenti dalle istituzioni che nei primi anni hanno sostenuto le loro attività. Ora (diverse migliaia) si autofinanziano; l'esperienza si è rivelata un successo. Ogni anno il capitale è cresciuto del 183% e queste attività hanno permesso un miglioramento di vita e delle famiglie.

Da Haiti quindi viene una lezione: il "progresso dei popoli", evocato da Paolo VI, comincia dal basso e dalle donne.



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