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Il congresso visto da un teologo italiano

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Intervista a Mario Antonelli. Che cosa ti ha colpito di più del Congresso (aspetti positivi e negativi, punti di forza e limiti), anche considerando la tua esperienza latinoamericana di fidei donum e la tua competenza di teologo? In primo luogo, colpiva il clima di speranza che pervadeva i giorni del Congresso. Evidentemente, la speranza di cammini evangelici per le Chiese e di un “mondo nuovo” andava a braccetto con la giusta fierezza per la storia che Dio ha disegnato al Concilio e in questi 50 anni nelle chiese latino-americane. Devo dire che il clima di speranza rendeva più sopportabili le note lamentose: da questo punto di vista, la via lucis che ha chiuso il Congresso ha espresso bene il senso di quei giorni. Mi è parsa virtuosa la connessione tra la dimensione celebrativa (la m...

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