Continuano i massacri nel Nord Est del Congo RD. Lo afferma l’avvocato Omar Kavota, vicepresidente del Cepadho, una Ong locale per la difesa dei diritti umani, nel Bollettino d’informazione del 9 novembre 2020. Gli ultimi attacchi terroristici per mano dell’Adf/Mtm (Allied Democratic Forces/Madina at Tauheed Wau Mujahedeen) sono stati registrati tra la notte di sabato 7 e la mattina di lunedì 9 novembre 2020 a Kisima, Matadi, Masekude e Bujimayi (vicino a Samboko/Tchani-Tchani). Qui di seguito la versione integrale del comunicato del Cepadho.
Cepadho / Bollettino d’informazione del 9 novembre (avv. Omar Kavota)
Diversi attacchi terroristici sono stati registrati a Kisima, Matadi, Masekude e Bujimayi (vicino a Samboko/Tchani-Tchani) tra la notte di sabato 7 e il mattino di lunedì 9 novembre 2020. Le prime vittime sono state a Kisima. Almeno 8 civili, di cui 2 donne, uccise nell’attacco dei terroristi delle Adf/Mtm (Allied Democratic Forces/Madina at Tauheed Wau Mujahedeen) verso le 23.30, nella notte tra sabato 7 e domenica 8 novembre.
I terroristi hanno preso come bersaglio l’agglomerato di Kisima, villaggio Kilya, nel Raggruppamento Malambo, nel Settore di Ruwenzori, a circa 25 km ad est di Beni (sull’asse stradale Beni-Kasindi) a est del Territorio di Beni.
Stando alle informazioni raccolte da Cepadho, le Adf/Mtm hanno nello stesso tempo assaltato l’accampamento militare delle Fardc (Forces Armees de la Republique Democratique du Congo) e seminato il terrore porta-a-porta nel villaggio. La loro incursione è durata almeno 4 ore. Oltre agli 8 civili uccisi, sono state incendiate 15 case, di cui almeno 10 negozi e 5 abitazioni. I terroristi hanno incendiato anche la cabina di un veicolo Actros parcheggiato da 2 giorni sulla strada verso Kisima e una moto. Prima di ritirarsi, i terroristi hanno completamente saccheggiato le farmacie, i negozi e hanno brutalmente ucciso degli animali nelle aie circostanti.
Fonti concordanti segnalano che un militare delle Fardc sarebbe caduto nello scontro con i terroristi dell’Adf/Mtm, portando così il bilancio provvisorio dei morti a 9. I terroristi venuti dal Parco nazionale del Virunga (alla confluenza dei fiumi Lume e Semulik) avrebbero verosimilmente preso la stessa strada al ritorno.
Gli abitanti di Kisima sono terrorizzati. Numerose famiglie hanno lasciato il villaggio in direzione di Beni, Bulongo e di Kasindi, temendo per la loro sicurezza.
Ricordiamo che nello stesso Settore, giovedì 5 novembre 2020, verso le 10.30, 4 civili sono stati massacrati a Lumanza/Loselose nel Raggruppamento vicino di Bolema, mentre una donna veniva uccisa nel suo campo a Tsotsora/Ulebo, nel Raggruppamento Malambo. Come se non bastasse, domenica mattina 8 novembre, un altro gruppo di ADF/MTM ha compiuto una carneficina nel Settore di Beni-Mbau a nord ovest del Territorio di Beni e a Matadi, nel villaggio Babila-Bakaheku, nel Raggruppamento Batangi-Mbau, 5 Km a ovest di Mamove, tra gli agglomerati Baeti e Mabuo. Qui, gli ADF hanno massacrato 6 civili sequestrandone altri. Hanno anche rubato capre, polli e altri oggetti di valore.
Dopo questi colpi, il nemico si sarebbe ritirato a Mebundu (a meno di 5 Km) dove avrebbe stabilito due fortificazioni importanti. Questo dopo che si era constatata martedì 3 novembre l’uccisione di una coppia a Mamove, nella stessa contrada. Qui le vittime sono state bruciate nella loro casa.
Inoltre, nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 novembre, gli ADF/MTM hanno operato tra le 20.00 e le 5.00 a Masekude e Bujimayi, vicino a Samboko/Tchani-Tchani, nel Territorio di Irumi (Ituri) al limite con il Territorio di Beni (Nord-Kivu). Qui, 5 civili sono stati uccisi e altri 4 risultano dispersi. Alcune fonti parlano della grave possibilità di esecuzione degli ostaggi, cosa che appesantirebbe il bilancio.
Con il recente massacro a Kisima, Matadi, Masekude e Bujimayi, il Capadho ha contato almeno 1030 civili massacrati dalle Adf/Mtm nel corso degli ultimi 12 mesi.
La nostra organizzazione rinnova il suo appello alle Fardc a ai Caschi blu della Monusco (Mission de l'Organisation des Nations unies pour la stabilisation en République démocratique du Congo) a un maggiore sforzo nell’inseguire i terroristi dell’Adf/Mtm per dare un minimo di sicurezza alla popolazione vittima di questa lunga tragedia.
In questa occasione, la CEPADHO suggerisce al Capo di stato di menzionare la problematica securitaria tra i soggetti delle consultazioni che realizza. Questo per coinvolgere tutta la nazione nella lotta contro il terrorismo “cieco” che minaccia la pace e la sicurezza del paese.