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Porta lo stesso vestito da un oltre mese. E' lui che l'ha tradito mentre si trovava di passaggio a Kano in Nigeria. La madre e le due figlie vivono nel Cameroun. Un padre non dimentica le figlie. Liliana è il nome della madre delle bimbe. Loro si chiamano Gloria e Stefania. Joel cercava fortuna coltivando l'orto. Coi soldi ricavati dai pomodori si è comprata una barca da pesca colata a picco subito dopo. Ha perso tutto ed è tornato al suo natale Burkina Faso della rivoluzione di novembre. Hanno mandato via colui che da 27 anni fungeva più da padrone che da padre. Erano migliaia sulla piazza che porta il loro nome. Blaise Compaoré presidente a vita finirà male come solo i dittatori sanno fare. Persino la tomba di Sankara sarà riaperta dalla storia che la verità non ha tradito. Joel indossava un completo regalato per una festa che non ricorda. Ci sono alcune croci stampate e il disegno con la data dell'anniversario. Per questo l'hanno arrestato e derubato della libertà.

Sono tremila i migranti nigerini presto espulsi dall'Algeria. Donne e bambini per la più parte. Accusati di recidiva mendicanza in questo paese saranno riaccompagnati al mittente. Le autorità hanno garantito un ritorno dal volto umano. Saranno scortati, affidati alle autorità nigerine, accompagnati ai villaggio di origine e infine nutriti. Espulsi perché mendicanti e soprattutto perché irregolari. Torneranno dunque alla regolarità della fame che puntualmente si avvicenda da decenni nel Niger. Il 'Rinascimento' della settima repubbblica non contempla irregolarità. La povertà ha un posto di rilevo al tavolo delle trattative col destino. Sono accusati di essere disoccupati e dunque nocivi all'economia algerina che annaspa col petrolio i cui corsi sono ai minimi storici. Su cento i primi 76 sono bambini e le donne sono 24. C'è allora chi specula sulla fecondit delle donne nigerine. La fecondità più elevata del mondo. 7 bambini per donna. Gli altri sono rubati dal vento.

Non fosse stato per il vestito Joel sarebbe passato inossersato. La croce sulla camicia allungata e suoi pantaloni lisi dal tempo.

L’hanno imprigionato per 55 giorni. Neanche il bugliolo usato dai marinai e dai carcerati gli era concesso. I suoi erano liquami profani e non mescolabili con quelli dei fedeli. Questo l’ha obbligato a resistere per tre giorni prima di far risorgere gli intestini. Banali storie di latrine confessionali e poco incline al compromesso. Poi Joel non si lava per tre mesi per la stessa ragione. Non sia mai che il secchio di un miscredente sia usato da altri. C’è acqua e acqua. Quella di un battezzato di nome Joel torna indietro come il Giordano dopo la battaglia. Qualcuno ha avuto pietà  di lui e lo ha abbandonato alla frontiera col Niger. E’ durante uno di questi giorni che ha cominciato ad avere visioni. Era ancora in prigione quando gli è apparso un signore con lo scettro di canna dorata. Gli ha rivelato che lo avrebbero liberato presto. A patto di non farsi rubare la fede.

Il primo ministro nigerino ha assicurato che tutti i migranti saranno condotti al domicilio. Programmi di inserzione sociale saranno in seguito elaborati una volta raggiunta la meta. Per un Rinascimento che si rispetti questo è il minimo che si poteva promettere. Fischierà il primo treno dalla stazione di Niamey. Scivoleranno leggeri i drono a controllarne il transito. I militari francesi e americani ne assicureranno la manutenzione. La nuova centrale termica fornirà energia per tutti. Il petrolio del paese coprirà il fabbisogno di un’economia in piena espansione. L’aereo presidenziale di 24 posti potrà posteggiare in riva al deserto. Sarà messo a disposizione dei bimbi clandestini che potranno giocare col telecomando.  Ci avessero pensato prima non ci sarebbero stai i 92 morti di sete sulla strada che porta al deserto dell’Algeria. Chi li ha espulsi è dunque un benefattore dell’umanità. Solo 21 erano sopravissuti alla sete del sole. Gli altri li ha rubati la sabbia del Sahel.

Joel sostiene che l’altra visione gli consiglia di tornare al paese. Il Burkina Faso ora è meno lontano di prima. Spera che le cose gli vadano meglio. Sua madre si era indebitata per dargli i soldi di un passaporto per l’America che il trafficante non gli ha mai dato. Aveva un amico a Napoli che aveva promesso una rapida soluzione del caso.

Peccato che l’avessero arrestato in Senegal con altri complici. A Joel hanno rubato tutto e solo gli restano alcune visioni di ricambio.

  • MAURO ARMANINO.
  • Niamey, novembre 2014.


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