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A Brescia, nel chiostro adiacente alla chiesa di San Cristo, sede della nostra rivista, è appeso uno strano crocifisso, opera di un artista cremonese, che ne ha fatto dono ai saveriani. L’immagine ha ispirato p. Gesuino Piredda, che ha composto la seguente poesia, quasi una preghiera, in tempo di pandemia. La redazione di “Missione Oggi” la propone agli amici abbonati e lettori, collaboratori e sostenitori, in occasione della Pasqua, con l’augurio che la contemplazione del Crocifisso e dei tanti – troppi – crocifissi dal Covid-19 possa far ritrovare a tutti/e l’intelligenza e il coraggio per un “esodo” pasquale dall’insostenibile società dell’abbondanza verso quella dell’abbastanza. È la nuova “terra promessa” cui ci chiamano anche questi primi due mesi di “quarantena” in cui abbiamo – forzatamente – sperimentato l’abbastanza.

Il CROCIFISSO (quasi una preghiera)

Nell’ombra tenue

dell’arcata

aperte tieni

le braccia

nel tuo eterno

mistero d’amore.

Bello non sembri

agli esteti dell’arte

ma rivivon

nel tuo volto da indio,

stravolto dalla morte,

gli oppressi

tutti gli oppressi del mondo,

e le gambe rattrappite

richiaman

le lotte infinite

dei senza terra.

Dirti vorremmo,

fratello che t’immoli,

il tormento

che a volte

avvolge la mente

percorsa da strali.

Tu che ancor soffri

per liberare l’uomo

dalla morte,

ricomponi

il tumulto scomposto

dell’anima,

rendi feconda

la nostra solitudine

e dona ai tuoi figli

l’intelligenza del cuore

sì che sgombra sia

la mente

dalle ombre della notte.



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