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Veglia dei missionari martiri, Diocesi di Padova e Venezia

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Il 24 marzo scorso, nel 30° anniversario del martirio di mons. Romero, vescovo di San Salvador, la chiesa italiana ha celebrato la giornata in memoria dei missionari martiri, commemorando le 37 persone uccise nel 2009. I saveriani di Zelarino sono stati coinvolti per animare la veglia nelle diocesi di Venezia e Padova. È stata un'occasione per confermare la nostra presenza, il nostro carisma e la nostra collaborazione con le comunità ecclesiali del territorio.

Commozione e preghiera

Padre Romeo e p. Amedeo si sono recati ad animare la veglia a Correzzola, nel vicariato di Pontelongo. Al ricordo dei 37 missionari uccisi nel 2009, in particolare di don Ruggero Ruvoletto, sacerdote fidei donum della diocesi di Padova, ucciso in Brasile il 19 settembre 2009, hanno unito anche quello per i tanti martiri anonimi e per i loro famigliari che, con il perdono, hanno testimoniato e continuano a testimoniare i valori del vangelo.

Padre Mario ha animato la veglia vicariale nella parrocchia "Santa Maria" di Cittadella. Di questo vicariato sono originari i saveriani p. Giovanni Didonè, ucciso il 28/11/1964 a Baraka in Congo, e p. Alberto Pierobon, ucciso il 31/07/1976 ad Almirante in Brasile.

Ecco la relazione apparsa nel bollettino parrocchiale. "Nella veglia vicariale di preghiera, organizzata nella chiesa Santa Maria di Cittadella per il 24 marzo, ci siamo uniti in modo particolare al «sì» di quanti hanno immolato la loro vita provando il loro amore a Cristo e annunciando il suo vangelo fino alle estreme conseguenze. Momenti di intensa commozione abbiamo vissuto nell'ascoltare le varie testimonianze, specialmente di coloro che hanno conosciuto da vicino i figli di questa terra, martiri della nostra fede".

Il martirio quotidiano

Nel duomo "S. Lorenzo" di Mestre la veglia, animata da p. Franco, ha preso la forma di adorazione Eucaristica sul tema, "La mia vita appartiene a voi". A una breve presentazione di alcuni missionari uccisi è seguita l'esposizione del Santissimo e la lettura dei nomi dei 37 martiri per il vangelo del 2009. Per ognuno è stato portato ai piedi dell'altare un bulbo con il nome.

Davanti al Santissimo sono state espresse preghiere di perdono, d'intercessione e di ringraziamento.

Il commento ai brani del vangelo è stato fatto con testi scritti dai martiri stessi. Prima della benedizione don Paolo Ferrazzo, direttore del centro missionario, ha ricordato che ogni battezzato ha la vocazione al martirio: ad alcuni è concesso di realizzarla con una morte violenta, ma tutti siamo chiamati a quel "martirio quotidiano cui, se manca l'intensità dello spasimo, supplisce la continuità della vita", come ha ben detto mons. Conforti.



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