Una vita per la Pace e il Dialogo
Tema del "Paginone" di questo numero: "Un altro mondo è possibile: costruiamolo insieme - Il monaco buddista Furukawa e il Saveriano p. Sottocornola
L’avventura di p. Franco Sottocornola è iniziata 22 anni fa, quando fu inviato in Giappone. Decisivo per il suo cammino al dialogo con i buddisti fu il suo incontro con il monaco Tairju Furukawa, capo del tempio buddista "Schweitzer", un convinto pacifista e uomo di dialogo. Per un anno p.Franco rimase accanto a lui, seguendolo in tutte le sue attività a Tamana, dove sorge il suo tempio. Nel 1987 insieme diedero vita ad un Centro di dialogo interreligioso, che si chiama Seimeizan "Montagna della vita", e si propone di aiutare gli adepti di fedi diverse a dialogare, e collaborare alla costituzione di un Centro per assistere i bambini handicappati e aiutare le loro famiglie.
Solo in seguito nacque l’idea di fare qualcosa di simile anche in Cina, un Paese che negli ultimi anni si sta impegnando con coraggio in un’opera di profondo rinnovamento, anche in ambito sociale.
Si sta aprendo inoltre sempre di più all’esterno per instaurare rapporti improntati allo scambio reciproco e alla promozione umana.
Non è stato facile: il missionario bergamasco e il monaco buddista si sono trovati davanti mille ostacoli burocratici, e una grande difficoltà nel reperire dei fondi. Tre anni fa hanno fondato in Cina un Centro per bambini disabili che sta facendo scuola. Mette a disposizione quaranta posti letto, due reparti, ampie sale per giocare e soprattutto competenze professionali non comuni e uno stile speciale fatto si sensibilità, comprensione, amore.
L’attività di Furukawa aveva come obiettivo la costruzione della pace tra Cina e Giappone. Ha fatto erigere nella città di Omuta, dove migliaia di cinesi furono deportati per lavorare in condizioni disumane nelle miniere di carbone, un monumento per "consolare le anime dei caduti", una forma di riparazione tipicamente orientale per gli oltre 500 morti.
Un uomo di dialogo
Improvvisamente, la sera del 25 agosto scorso, il monaco Furukawa è mancato, nel suo tempio di Tamana, circondato dai membri della sua famiglia. Stava per compiere 80 anni. Una delle sue figlie ha riferito: "Sul viso del babbo, alla morte, si percepiva un sorriso. Noi tutti ne abbiamo ricavato una sensazione straordinaria".
Il suo impegno in ogni campo del dialogo lo ha visto spesso emarginato all’interno del mondo buddista; ma la sua coerenza gli ha attirato la stima anche di coloro che lo criticavano. In segno di solidarietà e di apprezzamento per il suo impegno per la giustizia e la pace, il presidente dell’Associazione Albert Schweitzer di Kobe consegnò al monaco una reliquia del dr. Schweitzer. Grato e fiero del riconoscimento, Furukawa dedicò il tempio da lui fondato alla memoria del grande missionario cristiano, premio Nobel per la pace.
Qualche anno fa il Maestro aveva espresso la volontà che il suo funerale non si compisse come una mesta cerimonia, ma come una Riunione di incontro. Rispettando il suo spirito, i presenti, accorsi anche da molto lontano, e tra loro alcuni stranieri, hanno recitato preghiere cristiane e il sutra di Kannon; mentre si levavano alte le note del Koto e i canti a lui dedicati.
Sulle corone di fiori esposte aleggiava il suono del flauto di un musicista salito da Yamaguchi.